la testimonianza

«Andavo in aula con i figli Ora non mi farò cacciare»

«Per me possono testimoniare i carabinieri del Tribunale: ancora se lo ricordano quando per andare in udienza lasciavo a loro i miei figli in fasce». Marina Manconi è uno di quei vecchi iscritti all’A...

«Per me possono testimoniare i carabinieri del Tribunale: ancora se lo ricordano quando per andare in udienza lasciavo a loro i miei figli in fasce». Marina Manconi è uno di quei vecchi iscritti all’Albo che adesso rischia il colpo di spugna, perché quando al terzo figlio ha deciso di sospendere la professione per poter fare la madre, il contatore della Cassa forense ha continuato a girare anche negli anni di fatturato zero. «Non guadagnavo, ma accumulavo contributi da versare – spiega – Parliamo di 3.800 euro all’anno, ora non è che io non lo voglio pagare ma ho appena ripreso a lavorare, devono darmi il tempo di rimettere in moto lo studio».

Pensa di farcela per le scadenze?

E come potrei? Ho ripreso da settembre e mi trovo con un arretrato di cinque o sei anni. Io voglio mettermi in regola, la pensione la voglio, ma se mi elimini dall’Ordine mi togli la possibilità di lavorare. E come ti pago? Questa non è contribuzione previdenziale, questa è una tangente.

Ma era necessario fermarsi così a lungo?

Ho provato a conciliare famiglia e lavoro, ma era inutile. I bimbi erano piccoli, li ho cresciuti da sola, e il gioco non valeva la candela, tanto più che facevo molti gratuiti patrocini e i soldi lo Stato te li dà dopo due o tre anni. Un avvocato d’ufficio stringe in mano solo dei “pagherò”. Poi è arrivata la crisi, i clienti hanno iniziato a non pagare, le spese erano tante e allora ho preferito fermarmi. Avevo messo in conto che avrei dovuto versare gli arretrati, anche se un sistema che ti chiede soldi quando hai reddito zero è iniquo. Comunque pensavo di rateizzare, mai avrei immaginato di rischiare la cancellazione.

E adesso che farà?

Non pago. I soldi non so dove prenderli e certo non vado a chiederli alla mia famiglia, che già mi ha pagato gli studi e mi pare abbastanza. E poi questa storia è un’ingiustizia.

Dice la cancellazione?

Certo. Io il titolo l’ho guadagnato sui libri, Ho fatto la prova scritta che ero incinta e all’orale sono andata con il primo figlio in braccio. A maggio saranno 11 anni che sono avvocato, è vergognoso che la Cassa forense possa arrogarsi il diritto di passare su tutto questo con un colpo di spugna.

Però se salderà il debito sarà di nuovo iscritta...

Come se fosse facile. Non lavorando dovrei solo chiedere un prestito in banca, che senza garanzie non mi darà un bel niente. (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA