l’incidente mortale 

Ancora dubbi sulla dinamica, ritarda l’autopsia

È ancora ferma all’obitorio la salma di Matteo Rinaldi. La polizia è impegnata in un’intensa attività per ricostruire i fatti di sabato notte. Si cerca di capire se ci sono responsabilità indirette...

È ancora ferma all’obitorio la salma di Matteo Rinaldi. La polizia è impegnata in un’intensa attività per ricostruire i fatti di sabato notte. Si cerca di capire se ci sono responsabilità indirette nell’incidente mortale che è costato la vita al diciassettenne battipagliese. Sotto lente sono finite lo stato della strada e la moto usata dallo studente del liceo classico di Eboli. Con il passare delle ore cresce l’ipotesi che l’eventuale autopsia si terrà al più presto nella giornata di domani.
A questo punto assumono un ruolo chiave gli aspetti tecnici che sono alla base della tragedia. Anche a proposito della catena della Honda Shadow 125 che si sarebbe sfilata. Come si sta approfondendo l’aspetto del manto stradale di viale della Libertà che potrebbe aver contribuito a far perdere l’equilibrio alla moto. Ad approfondire le indagini sono stati delegati i poliziotti del locale commissariato, guidato dal vicequestore Immacolata Acconcia. Una prima informativa è stata sulla scrivania del sostituto procuratore Giovanni Paternoster.
La notte dell’incidente Matteo era in sella alla moto con un suo coetaneo che ha riportato ferite giudicate guaribili in due settimane. Ai comandi del manubrio della Honda c’era proprio il diciassettenne. Erano da poco trascorse le 23,30 quando è stato avvertito il forte tonfo dalle famiglie che vivono nei palazzi che affacciano sul viale. Nello spartitraffico tra le due corsie, in mezzo alla file di alberi, c’erano la moto semidistrutta e il corpo senza vita del giovane. Se l’è cavata con due settimane di prognosi, invece, il coetaneo che sedeva con lui sulla moto.
Queste ore serviranno agli inquirenti per stabilire se ci sono ipotesi di responsabilità di altri nell’incidente. Questi potrebbero finire nel registro degli indagati. Solo dopo si terranno in ordine l’autopsia e il funerale.
Massimiliano Lanzotto
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