sentenze pilotate al giudice di pace 

Anche i cinque ai domiciliari fanno scena muta dal gip

Si sono avvalse della facoltà di non rispondere le cinque persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle “sentenze pilotate” al Tribunale di Torre Annunziata e che vede...

Si sono avvalse della facoltà di non rispondere le cinque persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle “sentenze pilotate” al Tribunale di Torre Annunziata e che vede coinvolto, tra gli altri, i giudici onorari scafatesi Antonio Iannello e Raffaele Ranieri.Gennaro Amarante, Antonio Cascone, Carmela Coppola, Rosaria Giorgio e Paolo Formicola, infatti, nella giornata di ieri sono stati ascoltati negli uffici del Tribunale di Roma dal gip titolare dell’inchiesta, ma per una mera strategia difensiva si è deciso di studiare meglio gli atti prima di fornire dichiarazione ai magistrati titolari del fascicolo.
Antonio Iannello, intanto, si è autosospeso dal ruolo di giudice onorario dell’ufficio del Giudice di pace di Torre Annunziata. La conferma è arrivata dal suo legale, l’avvocato Francesco Matrone, a margine dell’interrogatorio di garanzia avvenuto sabato nel carcere di Poggioreale e dove si è avvalso della facoltà di non rispondere. Iannello, considerato dagli inquirenti il presunto capo del sistema che avrebbe dato vita a un presunto cartello composto da avvocati, consulenti ed esponenti delle forze dell’ordine, non presenterà nemmeno istanza di scarcerazione al Riesame per ottenere i domiciliari.
Nel frattempo l’inchiesta potrebbe allargarsi, come emerge proprio dall’ordinanza del gip del Tribunale di Roma. «Il procedimento scaturisce da un’articolata indagine svolta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata che ha portato al disvelamento di un’associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di una serie di delitti di frode alle compagnie assicurative. II meccanismo utilizzato prevedeva la simulazione di sinistri stradali per percepire indebitamente rimborsi dalla compagnie assicurative ed ha visto il coinvolgimento di numerosi avvocati e consulenti tecnici oltre ai titolari delle richieste di risarcimento dei danni - si legge - nell’ambito dell’indagine predetta è emerso altresì il ruolo di un Giudice di pace del Tribunale di Torre Annunziata, Antonio Iannello. La Procura della Repubblica al Tribunale di Torre Annunziata ha dunque proceduto allo stralcio della posizione processuale del magistrato onorario e alla trasmissione alla Procura di Roma, competente funzionalmente per la componente non togata della magistratura».(d. g.)
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