Ance: «Porteremo le banche in tribunale»

Il presidente Lombardi: «Azioni giudiziarie se non erogano soldi a ditte che vantano crediti certificati»

«Chiederemo per vie giudiziarie il rispetto degli accordi. Non c’è più tempo da perdere». Il presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Salerno, Antonio Lombardi ritorna a puntare i riflettori sulla crisi che sta devastando il comparto ed in particolare sul sistema del credito alle aziende (su su Twitter ha ricordato il presidente: «Lo Stato ha pagato a oggi solo il 7,5% del proprio debito alle imprese»).

Per questo motivo, l’Ance Salerno è pronta ad «attiverà azioni legali nei confronti degli istituti di credito che non attuano gli accordi stipulati a livello nazionale per consentire alle imprese edili della Campania di ottenere immediata liquidità rispetto ai crediti certificati dalle pubbliche amministrazioni». Per Lombardi «non c'è più tempo da perdere. A questo punto difenderemo le nostre imprese attraverso azioni legali nei confronti degli istituti di credito che non rispondono alle richieste di attuazione degli accordi».

«A rischio - spiega il presidente - è la sopravvivenza di centinaia di imprese edili in provincia di Salerno e in Campania. Stiamo attivando azioni legali nei confronti degli istituti di credito che non attuano gli accordi nazionali per consentire alle aziende della Campania di ottenere immediata liquidità rispetto ai crediti certificati dalle Pucche amministrazioni».

Una azione «improcrastinabile» sottolinea Lombardi, «favorire lo smobilizzo, presso il sistema bancario, dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Mi riferisco soprattutto agli accordi sottoscritti dall'Abi con le parti economiche che prevedono l’utilizzazione del certificato di pagamento dei lavori pubblici. Abbiamo conferme dirette - sottolinea - che questo non sta avvenendo, generando gravissime ricadute sulla stabilità e sulla stessa sopravvivenza di centinaia di imprese edili». Attendiamo fiduciosi conclude Lombardi «gli esiti della nostra richiesta alla Prefettura di Salerno di procedere con la massima urgenza a un monitoraggio capillare, ente per ente, pubblica amministrazione per pubblica amministrazione, al fine di verificare il pieno rispetto delle disposizioni di legge in merito all’attuazione del decreto legge 35/2013».

Il termine del «30 giugno scorso, infatti, è scaduto il termine entro il quale le amministrazioni pubbliche erano tenute a comunicare ai creditori l'importo e la data entro la quale avrebbero provveduto al pagamento dei debiti maturati al 31 dicembre scorso». ©RIPRODUZIONE RISERVATA