la sanità convenzionata 

Analisi a pagamento Ma tra i centri privati c’è chi taglia i costi

Tempo scaduto per l’assistenza sanitaria nei centri privati accreditati: esauriti i budget, si passa alle prestazioni a pagamento. Da una ventina di giorni sono terminati i fondi per la diagnostica,...

Tempo scaduto per l’assistenza sanitaria nei centri privati accreditati: esauriti i budget, si passa alle prestazioni a pagamento. Da una ventina di giorni sono terminati i fondi per la diagnostica, e dal 20 novembre toccherà alle analisi di laboratorio. Lo stop è scattato per il riparto mensile o trimestrale dei budget, varato ad inizio anno dall’ex commissario Joseph Polimeni. Un sistema di stop and go con cui deve confrontarsi il successore Vincenzo De Luca, alle prese con la grana. « C'è questo blocco cervellotico deciso da Polimeni – conferma il senatore Vincenzo D’Anna, presidente nazionale di Federlab – Il fatto che si arresti la malattia con gli arzigogoli aritmetici è una bizzarria degli statalisti». I centri privati, in taluni casi, continuano ad effettuare prestazioni convenzionate, ma le aziende sanitarie hanno già chiuso i rubinetti. «Le Asl ci hanno fatto lavorare – dice D'Anna – dopo di che stanno facendo i conti secondo i tetti trimestrali e rivogliono indietro i soldi». Da Palazzo Santa Lucia hanno fatto sapere ai privati che è in fase di rimodulazione il fabbisogno delle prestazioni, risalente ai primi anni Duemila. «Come laboratori ci hanno tagliato le tariffe del 35% – insiste il presidente di Federlab – ricavandone circa 50 milioni due anni fa. Se ci avessero lasciato una parte di soldi risparmiati col taglio delle tariffe, avremmo fatto le analisi fino al 31 dicembre, invece se li sono portati a detrazione del deficit». Visione diametralmente opposta per il sindacato. «Come ogni anno, nonostante il tentativo di mensilizzazione del tetto di spesa, siamo punto e a capo – dichiara Ileana Remini, responsabile per la sanità privata della Fp Cgil Napoli e Campania – La questione va risolta a monte: diagnostica, laboratoristica e riabilitazione li gestisce in regime di monopolio il privato accreditato, il settore pubblico fa solo la parte relativa agli ospedali e in maniera residuale. L’unica soluzione è riportare nel pubblico una serie di prestazioni».
Intanto tra i privati c’è chi cerca di arginare il disagio abbassando i costi. Ha già preso il via la campagna “Diritto alla salute” promossa dai Centri Verrengia di Salerno. L’iniziativa, organizzata dal management della struttura guidato da Carmine Giordano, nasce per andare incontro alle tante richieste dei pazienti, scoraggiati dal blocco delle prestazioni sanitarie convenzionate. Grazie alla campagna, i pazienti interessati potranno effettuare gli esami di tac e risonanza magnetica pagando poco più del prezzo del ticket, anziché sostenere il costo completo del servizio. «Abbiamo deciso di dar vita alla campagna per rispondere alle esigenze dell’utenza – sottolinea il professore Domenico Verrengia, titolare dei Centri diagnostici – In questa prima fase proponiamo gli esami radiologici in assoluto più effettuati: tac e risonanza magnetica. Poi il focus si sposterà anche sulle analisi di laboratorio, che dal 20 novembre, come ci è stato comunicato dall’Asl competente, non saranno più in convenzione. Il nostro obiettivo è invitare i pazienti a non rinunciare alle cure nonostante il difficile momento vissuto dalla sanità nella nostra regione».
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