«Amministrazioni più attente ma ancora pochi risarciscono»

Recuperate somme pari a circa un milione e mezzo ma i danni accertati ammontano a 37 milioni Il procuratore regionale Tommaso Cottone ammette: «È una situazione di oggettiva difficoltà»

NAPOLI. «Oggi c’è un clima nuovo su un passato devastante. Il nostro sforzo è quello di storicizzare il presente e vogliamo chiudere con l’aggressione ai patrimoni pubblici ancora prima che si aggravino». Così il procuratore regionale della Corte dei conti Tommaso Cottone ieri mattina nell’incontro con la stampa prima della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario seguita, tra gli altri, dal procuratore capo di Salerno Franco Roberti; il prefetto Gerarda Maria Pantalone e l’assessore regionale Giovanni Romano. Dalle parole di Cottone è chiaro che sotto l’input della magistratura contabile, anche le amministrazioni pare abbiamo sviluppato un maggiore senso della legalità. Azioni, quelle della Corte dei conti, che hanno giocato da deterrente da quello, che lo stesso procuratore definisce, nella sua relazione, «un operare spesso lontano dal perseguire i pubblici interessi istituzionale». Questo ha prodotto soprattutto una riduzione del fenomeno di «incarichi e consulenze esterne».Cosicché, malgrado gli enti locali siano schiacciati sotto il peso di uno «sconcerto sociale» determinato dall’attuale crisi economica, per la Corte dei conti non esistono «giustificazioni di azioni e comportamenti illegittimi» così come accadde qualche tempo fa quando «in nome dello stato di necessità si fece strada la legittimazione degli abusi edilizi». La relazione, poi, sottolinea problemi di spreco soprattutto attraverso le cosiddette società partecipate, che Cottone definisce «il vero cancro delle amministrazioni locali. È un passato di cui non ci si riesce a liberare - spiega - perché nel tempo hanno generato assunzioni non sempre controllate, erogazioni di compensi fuori dal mercato e soprattutto servizi deboli, perché sostanzialmente mancando la responsabilità d’imprese, queste società non hanno prodotto mai nulla». Il dato sensibile della relazione del procuratore cade sulle cifre. Nel corso dell’anno sono state pronunciate condanne per oltre 37milioni di euro e di questi, ne sono stati recuperati effettivamente, solo un milione e mezzo sottolineando «una situazione di oggettiva difficoltà - commenta Cottone - perché non appena aggrediamo un fenomeno la reazione che proviene è quella del legislatore che in qualche modo ne limita l’azione». Per questo motivo, si giustifica il procuratore, «l’azione del pubblico ministero contabile è ancora una azione sotto scacco, perché hanno visto che noi siamo in grado di dare dei giudizi severissimi anche sulla politica legislativa». Ma buone notizie arrivano dal settore sanità. si registra un’inversione di tendenza per quanto concerne il risanamento dei conti. All’attenzione della Corte restano alcuni sprechi e il fenomeno dei falsi invalidi. «Occorre dare contezza - dice il procuratore regionale - dell’azione svolta dall’amministrazione regionale per il risanamento del comparto. Nel 2010 e nel 2011 abbiamo denunciato alcune criticità del settore, riconosciute di dimensioni tali da rendere ancora incerta qualsiasi ipotesi di raggiungimento dell’obiettivo di risanamento. A distanza di un anno - si legge nella relazione - questo ufficio ha rivisitato criticamente quelle analisi prendendo a riferimento sia i nuovi dati forniti dal sub commissario per la sanità della Regione Campania, sia la propria attività d’indagine». Il dato più interessante per Cottone è rappresentato dal fatto che la gestione commissariale guidata dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro (subcommissario: Mario Morlacco) ha proceduto a dare esecuzione al piano dei pagamenti dei debiti sanitari sottoscrivendo accordi quadro per la regolazione dei crediti vantati da vari operatori. Anche se, come sottolineato in conferenza stampa, questo andamento virtuoso è costato 258milioni di nuove tasse. Un passaggio raccolto dal presidente Caldoro che nel suo intervento, ha sottolineato che «Un riconoscimento che raccogliamo e ci sono aspetti che ancora sono di stimolo su azioni che vanno continuate con forza ed efficacia».

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