Ammazzato Enzo “Coca-cola”

Il figlio di Ciro Persico, boss del centro storico di Salerno, ucciso a colpi di pistola

MONTECORVINO ROVELLA. Sparano in mezzo alla folla e uccidono Vincenzo Persico, figlio del boss Ciro. Il giovane di 26 anni stava camminando in viale dei Cappuccini, non lontano dal convento, quando è stato raggiunto dalla prima scarica di colpi. Il pregiudicato salernitano, che viveva a Rovella dal 23 dicembre a casa della sorella, ha tentato quindi di fuggire a bordo di uno scooter Aprilia 150 grigio. I sicari lo hanno inseguito a bordo di un altro scooter sparandogli i colpi mortali. Ha percorso un centinaio di metri, con i killer alle calcagna, prima di stramazzare al suolo davanti all’ingresso di un villino.

Erano le 18,10, quando il commando è entrato in azione. Il viale, essendo giorno festivo, in quel momento era pieno di persone. I sicari sono sopraggiunti a bordo di uno scooter di grossa cilindrata. Erano in due col viso nascosto dal casco integrale. Hanno intercettato Vincenzo Persico in strada e poi lo hanno inseguito sullo scooter. Una volta che lo hanno affiancato, hanno sparato altri tre colpi. Alla fine i carabinieri hanno raccolto cinque bossoli esplosi da una pistola calibro 7,65.

Secondo l’esame esterno del cadevere, tre sono stati quelli andati a segno. Due hanno colpito Persico al torace, il terzo si è conficcato in una gamba. Dopo il ferimento mortale, il 27enne ha mantenuto un residuo di forza per tentare di sfuggire ai sicari, cercando una fuga rivelatasi senza speranze. Ha percorso una settantina di metri prima di accasciarsi davanti all’ingresso di un villino. All’arrivo dei soccorritori del 118 era ancora vivo. I medici hanno tentato la corsa disperata al pronto soccorso dell’ospedale “Ruggi” di Salerno. Ma dopo un’ora dal suo arrivo, Persico è deceduto.

La vittima viveva a Montecorvino da circa un mese perché sottoposto all’obbligo di dimora per una rapina commessa a Salerno nel settembre 2012. In quella circostanza fece da “palo” . Aveva scelto di vivere a Rovella perché vi abita una sorella. La donna, secondo le testimonianze, pare fosse in strada con la famiglia al momento del raid omicida.

Sul luogo dell’agguato si sono portati i carabinieri della locale stazione, diretti dal maresciallo Angelo Solimene e i colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Battipaglia guidata dal capitano Giuseppe Costa. I militari hanno avviato subito le ricerche dei sicari, organizzando dei posti di controllo stradale che non hanno dato esito. Nel frattempo è stata transennata l’area e si è avviata la ricerca dei bossoli. Le indagini si sono indirizzate verso gli ambienti della mala salernitana. Tutto lascerebbe pensare ad un regolamento di conti. La famiglia Persico, secondo la geografia della malavita, è operante nel centro storico di Salerno. Suo padre è una figura di spicco. Lo stesso Vincenzo era già stato condannato per una serie di estorsioni e rapine.

Massimiliano Lanzotto

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