L'INCHIESTA

Amici di boss e usurai: il soldato in fuga dai debiti

Il pressing sui familiari: il militare aveva un’esposizione di circa 1 milione di euro

 

SALERNO - È senz’altro la storia dei prestiti in denaro ad un sottufficiale dell’Esercito di stanza a Salerno quella più emblematica dell’inchiesta della Dda, culminata ieri con l’arresto di cinque persone. Il militare era stato costretto addirittura ad andare via da Salerno per sottrarsi alle intimidazioni per il recupero di soldi prestatigli da persone non meglio identificate e che lo avrebbero anche picchiato. Il sottufficiale - secondo i pm - si sarebbe poi rivolto al 59enne Luigi Bifulco per trovare una soluzione. Quest’ultimo, assieme all’avvocato Francesco Candela, sarebbe andato più volte dai familiari del militare per cercarlo e indurlo a pagare il dovuto. Una condotta talmente grave che il gip del tribunale di Salerno, nelle emettere la misura cautelare, ha ricordato che Bifulco e il legale avrebbero agito utilizzando un metodo camorristico per trovare notizie del militare e monetizzare la garanzia offerta da quest’ultimo, la propria auto, per consentire proprio a Bifulco il recupero del capitale illecitamente prestato.
(s.d.n.)
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