angri

Amianto nei container In arrivo due milioni

ANGRI. È in via d’approvazione il progetto per la bonifica dall’amianto per tre dei quattro Fondi ex sisma del 1980. Sullo sfondo una recente delibera di giunta con cui l’amministrazione, a seguito...

ANGRI. È in via d’approvazione il progetto per la bonifica dall’amianto per tre dei quattro Fondi ex sisma del 1980. Sullo sfondo una recente delibera di giunta con cui l’amministrazione, a seguito di una serie di elaborati grafici e tecnici prodotti dall’ufficio ambiente e territorio, ha fatto richiesta alla Regione Campania di un finanziamento pari a un milione e 750mila euro.

Si tratta di una somma ingente che però è finalizzata alla soluzione definitiva di un serio problema.

Risorse cospicue ovviamente non presenti nelle pieghe del bilancio comunale. Solo ultimata la bonifica le aree potranno ottenere una specifica destinazione edilizia. Fondo Rosa Rosa in via dei Goti, Fondo Badia in via Santa Lucia e Fondo Caiazzo nei pressi dello stadio Novi potranno essere sanificati solo a seguito del denaro che Palazzo Santa Lucia erogherà in conto capitale.

La sola eccezione riguarda Fondo Messina in via del Monte, dove sono state edificate nuove costruzioni da parte dell’Iacp.

In quelle quattro aree furono realizzati a favore dei terremotati numerosi prefabbricati leggeri «con struttura portante in legno, copertura con lastre onduline in cemento amianto, strutture di tamponamento esterno con lastre piane», è scritto. Una ferita ancora aperta. Ovviamente la costruzione delle abitazioni di fortuna risale alla fase emergenziale post terremoto. Solo alcuni anni dopo l’amianto venne dichiarato fuorilegge perché cancerogeno.

Ciò nonostante numerosi nuclei familiari hanno continuato a vivere all’interno delle casette. Da allora, sebbene siano trascorsi trentatré anni, nulla è stato fatto per avviare in maniera concreta azioni di bonifica.

Solo di recente, e a seguito della costruzione di centotrentanove alloggi popolari, quasi tutti i nuclei hanno potuto lasciare i prefabbricati. Da qui la possibilità di avviare le necessarie e non più rinviabili operazioni di salvaguardia ambientale.

La questione rimane molto avvertita sul territorio cittadino.

Pippo Della Corte

©RIPRODUZIONE RISERVATA