«Amianto al tabacchificio Denunciati i proprietari»

Il consigliere comunale Paolillo replica alle accuse del professor Turriziani «È in corso un procedimento per l’inottemperanza a un’ordinanza di rimozione»

CAPACCIO PAESTUM. «I problemi elencati dal professor Maurizio Turriziani non sono sfuggiti a nessuno. Spesso le soluzioni non sono semplici come sembrano». A replicare a Turriziani, che ha denunciato una serie di emergenze ambientali, tra cui la copertura in amianto dell’ex tabacchificio non ancora rimossa, è il consigliere comunale Maurizio Paolillo. «Per l’eternit a Cafasso è stata emessa non solo l’ordinanza di rimozione, ma è stato avviato un procedimento di inottemperanza. Inoltre, l’ex tabacchificio è interessato da un procedimento penale».

La polizia locale infatti, ha proceduto con una denuncia alla Procura della Repubblica per inottemperanza dell’ordinanza di rimozione delle lastre di eternit. La rimozione non è un problema da poco. Considerato l’ingente quantitativo, in base a una stima sommaria, per la bonifica e lo smaltimento della copertura occorrerebbe una somma che supera il milione di euro.

Nell’ultima ordinanza, che risale a due anni fa, si stabiliva che la bonifica andava effettuata entro 12 mesi. «Il complesso è composto – si legge nel verbale di sopralluogo – da un edificio ed altre strutture satelliti interconnessi con copertura a due falde, in onduline di fibrocemento contenente amianto stimata in piano in circa 5.700 metri quadrati. Alcune lastre di copertura, soprattutto nel primo nucleo dell’opificio, risultano divelte da intemperie, si presume che parte giacciano al suolo coperte da vegetazione. La copertura appare friabile e sgretolata. Le muffe limano la matrice cementizia, trattengono l’umidità che d’inverno, con il gelo, sgretola il supporto di cemento con conseguente spolveramento pericolosissimo. In tutti i fabbricati i tanti tubi di discesa delle grondaie sono in fibrocemento. La società De Martino, proprietaria dell’immobile, ha l’obbligo della rimozione dei materiali in fibrocemento e bonifica del sito entro 12 mesi non procrastinabile tenuto conto della contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone e scuole».

Questo circa due anni fa, la situazione allo stato è sicuramente peggiorata. Altro problema sollevato da Turriziani, gli accessi al mare negati alla Linora. «Gli accessi non sono impediti abusivamente – afferma Paolillo – si tratta di proprietà private, sono necessari degli espropri ma con i Piani regolatori scaduti sarebbero facilmente impugnati. Sarebbe necessario un progetto unitario sulla costa per tutta una serie di accessi, non solo a Linora. Durante la stagione balneare però nella zona di Linora gli accessi al mare sono garantiti dal Comune, con accordo fatto con un privato, e dai numerosi concessionari che devono garantire l’ingresso gratuito alla battigia anche ai disabili».

Sulla bonifica delle spiagge Paolillo puntualizza: «Le spiagge sono già in fase di bonifica da una settimana. Gli operai della Paistom sono all’opera per la rimozione dei rifiuti non vegetali e hanno già bonificato quasi tutta la costa. I pannelli sulla spiaggia sono di una ditta concessionaria e devono essere recuperati dai titolari».

Angela Sabetta

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