Amianto ad Angri Mauri: «Ora i fondi non le polemiche»

ANGRI. Continua a tenere banco in città la questione relativa al rischio amianto. Intanto l’amministrazione rende nota una relazione dell’ingegnere Vincenzo Ferraioli, responsabile della uoc...

ANGRI. Continua a tenere banco in città la questione relativa al rischio amianto. Intanto l’amministrazione rende nota una relazione dell’ingegnere Vincenzo Ferraioli, responsabile della uoc promozione, gestione e sviluppo territoriale.

Si legge che «a seguito dell’assegnazione degli alloggi popolari agli occupanti dei prefabbricati, le singole unità abitative, man mano che venivano liberate, sono state rese inagibili per evitare che venissero rioccupate. I prefabbricati vandalizzati e incendiati presenti nell’area sono stati tutti abbattuti e smaltiti. E sono state smaltite anche le onduline in amianto che ignoti avevano ammassato nei pressi dei prefabbricati. Negli ultimi sei mesi sono stati autorizzati quattro interventi di bonifica e smaltimento. E il 27 maggio scorso sono arrivati i risultati di un’analisi commissionata dal Comune per verificare la presenza di fibre di amianto nell’area». E ancora: «In tutti i fondi in questione le fibre in amianto sono assenti. La bonifica completa dei tre fondi Badia, Caiazzo e Rosa Rosa comporta una spesa stimata di 1.750.000 euro. Le aree nel frattempo sono state delimitate e sottoposte a controllo per evitare ulteriori sversamenti».

Sull’argomento interviene il sindaco Mauri: «Non mancheremo di seguire da vicino tutta la vicenda. Il problema prefabbricati, con i suoi risvolti giuridici, patrimoniali, economici, tecnici, ambientali e soprattutto sociali, dopo più di tre decenni, si avvia a una soluzione». Conclude: «Non capisco invece la voglia di polemica politica su una vicenda in cui tutti i veri rappresentati di questo territorio, coloro che dovrebbero difenderlo davvero, potrebbero attivarsi per l'invio di risorse economiche straordinarie. Se Angri vuole dimenticarsi dei prefabbricati, ognuno deve fare la sua parte. E quelli che oggi fanno allarmismo farebbero bene a fare qualcosa di concreto per la nostra comunità».

Maria Paola Iovino

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