Ambulatorio sguarnito «Ecodoppler? Tra 6 mesi»

Lunghe attese per sottoporsi ad esami diagnostici e visite: utenti infuriati I tagli ai servizi penalizzano i cittadini. Per il controllo audiometrico posti a luglio

CAPACCIO. Tagli al distretto sanitario di Capaccio e decine di pazienti infuriati per le lunghissime liste di attesa. Un disagio causato dalla scelta della direzione sanitaria di razionalizzare i costi del personale attraverso la soppressione di alcune sedute specialistiche.

Nell’ambito delle attività ambulatoriali infatti, sono stati ridotti i giorni in cui è possibile sottoporsi a visite e indagini diagnostiche. È il caso della diagnostica vascolare dove i tempi di attesa sono diventati davvero insostenibili. «Ho chiamato al centro unico prenotazione di Vallo della Lucania - afferma un’utente di Capaccio – per prenotare una visita e un ecodoppler, mi hanno detto che dovevo aspettare fino al prossimo mese di settembre, mi sembra davvero assurdo. Purtroppo dovrò rivolgermi ad una struttura privata e pagare costi maggiori, non posso fare altrimenti».

In alcuni casi, come ad esempio una stenosi di un’arteria, si tratta di patologie gravi e i pazienti non possono attendere mesi per poter sottoporsi ad un’indagine diagnostica.

Una situazione che interesserebbe diversi ambulatori come quello diabetologico. Qui da maggio sarà effettuato un ulteriore taglio. «Provvedimenti che sarebbero finalizzati ad ottimizzare le spese - polemizza un sanitario – ma che in realtà penalizzano notevolmente gli utenti. Non si pensa a quelle che sono le esigenze della gente, ma nemmeno al bene dell’azienda e del territorio. In primis si perdono gli utenti che chiaramente si rivolgono altrove e questo comporta per l’Asl una perdita in termini economici».

Nel caso dell’ambulatorio, dove si effettua lo studio di tutto il sistema arterioso e le patologie degenerative delle carotidi e delle arterie dei quattro arti, nei giorni di visita si registrano mediamente una ventina di indagini diagnostiche. Per una ventina di ecodoppler, ad esempio, si stima per l’Asl un’entrata di circa 1500 euro a fronte dei circa 120 euro lordi (28 euro lordi all’ora) che l’azienda paga allo specialista. In termini di costi, quindi, l’incasso sarebbe maggiore rispetto all’uscita e cioè all’indennità riconosciuta allo specialista. «In questo modo si penalizza l’assistenza sul territorio – evidenzia un paziente – i distretti sanitari devono garantire regolari tempi di attesa per le attività specialistiche svolte nei vari ambulatori».

Altre segnalazioni di ritardi giungono anche da Ascea. «La settimana scorsa ho telefonato al Cup di Vallo – racconta un’utente - per prenotare una visita audimetrica e otorinolaringoiatra mi sono sentita rispondere che non c'è possibilità se non prima del 22 luglio».

Angela Sabetta

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