Ambiente, l’impegno degli architetti

Il presidente Alfano traccia un bilancio e anticipa: «Pronti a lavorare sul problema dei rifiuti»

fRiutilizzo dei prodotti della demolizione; sburocratizzazione e controllo della legalità nei Comuni salernitani e utilizzo dei fondi europei. L’Ordine degli Architetti anche per il 2015 continuerà il suo percorso nel lavoro di specializzazione dei suoi iscritti («quest’anno sono stati dati 30 mila crediti formativi«) con un indirizzo sempre più rivolto alle nuove esigenze della professione e dell’urbanistica delle città.

Il presidente, l’architetto Maria Gabriella Alfano, nel tracciare un bilancio dell’anno che volge al termine ha voluto anticipare alcuni dei temi d’interesse professionale come quello del riciclo dei rifiuti («l’edilizia ne produce tantissimi e dunque diventa importante capire come poter riutilizzarli») così come quello dell’utilizzo dei fondi europei: «Non solo per la nostra attività ma soprattutto per attivare tutta la filiera».

L’ambiente resta una dei temi guida dell’Ordine, dal lavoro con la Protezione Civile («dopo Salerno anche Cava de’ Tirreni») attraverso il quale monitorare i centri storici e «studiare soluzioni e vie di fuga in caso di eventi catastrofici» a quello della riqualificazione energetica dei fabbricati «siamo stati tra i primi ad intuire l’importanza di questo tipo d’interventi». Ma il lavoro sarà anche quello a garanzia della trasparenza: «E allo studio - spiega il presidente - un censimento di tutti i siti web dei Comuni salernitani per capire il grado di trasparenza e la facilità di accesso a bandi e concorsi. Un modo - spiega - per garantire a tutti uguali possibilità di partecipazione». Una attività, quella dell’Ordine salernitano che guarda al futuro della professione degli architetti diversificandone l’attività progettuale e indirizzandola verso il miglioramento dell’esistente. Infine il presidente Alfano sottolinea come il lavoro viene svolto «in un continuo dialogo con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e Confindustria». Proprio con quest’ultima l’impegno è quello «di elaborare una riconversione e lavorare sulla qualità e sul design di elementi per la produzione di energia alternativa piuttosto che altri prodotti tecnologici che spesso non si sposano con la qualità dei luoghi».

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