IL FATTO

“Amato”, addio al simbolo: ora va giù il vecchio mulino

Domani la firma dell’accordo in Prefettura per la demolizione in 150 giorni

SALERNO - Cinque mesi. Soli 150 giorni. È il tempo necessario per “cancellare” uno dei simboli dell’industria di Salerno. Perché, dopo un’attesa che sembrava diventare eterna, domani pomeriggio ci sarà la svolta: in Prefettura, infatti, saranno convocati i delegati di Rete ferroviaria italiana per definire gli ultimi aspetti riguardanti la demolizione del vecchio mulino dell’ex Pastificio Amato, lo storico stabilimento industriale sito fra Mariconda e Mercatello e abbandonato da anni che sarà trasformato in un centro residenziale con galleria commerciale e giardini. Si è arrivati, finalmente, all’accordo per trasformare l’intera area della zona orientale sotto la spinta della “Intesa Immobiliare” degli imprenditori salernitani Roberto Aversa e Luigi Chianese che nell’aprile del 2017 rilevarono l’area dello stabilimento dal tribunale fallimentare per poco più di 3 milioni di euro. Da allora la società ha lavorato per un profondo progetto di restyling definito nel 2020 con il “disegno” della rivoluzione della zona a cura dello studio di architettura e di design “Architetti artigiani anonimi” che ha previsto oltre alla realizzazione di un centro residenziale anche la creazione di un’area espositiva con negozi, una scuola e varie zone di verde.

Un progetto importante che, però, negli ultimi anni, si era arenato a causa dei problemi - evidenziati da più enti sulle operazioni di demolizione del vecchio mulino, “troppo vicino” alla rete ferroviaria. Per lungo tempo, infatti, si è sussurrata l’ipotesi che per consentire le operazioni di demolizione vi fosse la necessità di fermare il transito dei treni, situazione che di fatto avrebbe “spaccato in due” l’Italia visto che, a pochi passi dall’ex Pastificio Amato, transita la principale linea che collega la città con la parte più meridionale dello Stivale.

Ora, dopo tanti confronti e anche diverse battaglie giudiziarie, si è arrivati all’accordo: domani pomeriggio alle 16, infatti, in Prefettura compariranno i rappresentanti della società “Intesa Immobiliare” e di Rfi per sancire il patto per le operazioni necessarie a far venire giù uno dei simboli dell’industria di Salerno, protocollo che ha già ricevuto il parere favorevole da parte del Comune e della Soprintendenza. «Finalmente ora potremmo procedere spediti», sottolinea - tirando un sospiro di sollievo - l’avvocato Roberto Aversa. «Siamo arrivati alla fine di una questione lunga e annosa, andata avanti per oltre due anni, trovando una soluzione concordata con tutti gli enti coinvolti. Siamo nella fase esecutiva del progetto: già a primavera potremmo dare il via al cantiere per le nuove costruzioni».

Già perché il “cronoprogramma”, di fatto, è già stabilito: la società, dopo la firma dell’accordo in programma domani, è pronta nel giro di poche settimane a dare il via alle operazioni di demolizione del vecchio mulino dell’ex Pastificio Amato: i tempi stimati per completare l’intervento sono di 150 giorni, periodo in cui sarà il dato il via anche alle operazioni collaterali che riguardano l’intero intervento. Ma come si procederà alla demolizione? I piani superiori della struttura fino al quarto saranno “imbracati” con un’impalcatura e si procederà con una “demolizione chirurgica” che, di fatto, vedrà lo smontaggio “pezzo per pezzo” dell’edificio. Per i piani più bassi, invece, si procederà con le normali tecniche di demolizione. Un intervento che, dunque, sarà effettuato con grande cautela proprio per non creare interferenze con la vicina linea ferroviaria, evitando così chiusure anche momentanee del tratto: lungo i binari saranno installate anche tre paratie per “proteggere” i convogli ed evitare possibili cadute di calcinacci o altri materiali. Una volta effettuato quest’intervento, si procederà con la costruzione del progetto del “Molino Nuovo”. Che cancellerà uno dei simboli dell’industria di Salerno ma darà un volto completamente nuovo a una delle aree della zona orientale dove, da più tempo, vengono segnalate situazioni di degrado.