Amalfi: il patriarca di Costantinopoliriceve le reliquie di Sant'Andrea

Cerimonia solenne nell'ambito del meeting interreligioso in corso a Napoli. Il patriarca: "E' un avvenimento storico"

La chiesa cattolica incontra quella ortodossa. Nell’ambito del meeting interreligioso in corso a Napoli e organizzato dalla comunitá di Sant’Egidio, il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha ricevuto ieri da monsignor Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi e Cava de’ Tirreni, un pezzo delle reliquie dell’apostolo Sant’Andrea: venerato tanto dalla chiesa cristiana quanto dalla chiesa ortodossa.
«Un avvenimento storico» lo ha definito Bartolomeo I. «Un importante passo in avanti verso quell’unitá mai pienamente raggiunta», ha detto il vescovo Soricelli. Una cerimonia nel Duomo di Amalfi segnata da una preghiera comune dove la voce della chiesa cristiana si è alternata a quella della chiesa ortodossa. «Un onore, una grazia», ha definito Bartolomeo I la consegna di una parte delle reliquie. Ma il patriarca avverte: «Il più grande nostro debito è conservare lo spirito dell’apostolo Sant’Andrea, il primo chiamato. Conservare il suo spirito del martirio che nessuna guerra, conquista o sottomissione può toglierci».
La storia inizia nel passato. I resti di Sant’Andrea, evangelizzatore del mondo greco, crocifisso a Patrasso, nel 357 arrivano a Costantinopoli, ma il capo, tranne un frammento resta a Patrasso. Nel 1208 il cardinale Pietro Capuano, Legato Pontificio durante la IV Crociata, portò via i resti da Costantinopoli e li portò ad Amalfi, dove il Santo era giá venerato. Il corpo di Sant’Andrea fu nascosto nella Cripta, fatta costruire dalla stesso cardinale. Ed è ancora lì, tranne una parte del capo che, invece, è custodita dietro l’altare ed è mostrato alla venerazione dei fedeli solo in alcune circostanze. E’ dunque Amalfi, la chiesa cattolica, che fino ad oggi ha custodito le reliquie del Santo.
E il fatto che una parte di quelle reliquie, un piccolo osso, siano state donate al Patriarca di Costantinopoli, figura chiave nel difficile negoziato tra Santa Sede e mondo ortodosso per ricomporre lo scisma del 1054, è molto di più che un gesto simbolico. E il patriarca Bartolomeo e il vescovo di Amalfi prima della cerimonia, si sono ritirati in preghiera nel del Duomo.