Continuano gli sbarchi di migranti al porto di Salerno

L'EMERGENZA

Altri sbarchi a Salerno, si aprono le caserme

Presto nuove navi nel porto, Botte (Cgil) propone di aprire ai rifugiati locali dell'esercito. Dei 1004 migranti giunti venerdì, 300 sono ancora ospiti dei centri (al collasso) di prima accoglienza

SALERNO. Salerno si preparerebbe ad accogliere un nuovo sbarco, l’ennesimo al molo Manfredi. Le notizie sono frammentarie ed arrivano con il contagocce, quasi centellinate. Ma una cosa è certa, l’emergenza, di cui si è tanto parlato nel corso di questi mesi, è ormai fatto dichiarato. «I numeri dei rifugiati e dei richiedenti asilo sul territorio non devono produrre allarmismi» aveva detto il prefetto Salvatore Malfi, ma la situazione è al limite. I posti a Salerno sono ridotti al lumicino, i minori e le donne sbarcate venerdì sono stati smistati sul territorio ma a Salerno, nel campo della Croce Rossa in via dei Carrari, ne restano, al momento, almeno 300, dei 1004 iniziali.

Le operazioni delle forze di polizia si sono concluse, ma in attesa di trovare una sistemazione adeguata ai rifugiati, si è preferito attendere qualche ora che si è trasformata in un lungo week end. Probabilmente, il concomitante e cospicuo sbarco di Napoli, dove al molo Carmine a bordo della nave “Vos Prudence” di Medici Senza Frontiere, sono arrivati 1449 migranti salvati nelle acque libiche, ha di fatto rallentato lo smistamento nelle destinazioni previste dal protocollo nazionale, perché gli sbarchi non sono previsti, la tragica tratta di uomini, donne e bambini continua incessante senza sosta e senza preavviso.
Sono molte infatti, le navi delle associazioni non governative, impegnate anche in queste ore nel salvataggio dei migranti che a bordo di barconi e gommoni vengono lasciati in balia del mare. Sempre più difficili le operazioni, molti sono feriti, altri non sopravvivono al viaggio della speranza, molti, moltissimi muoiono in mare e vengono recuperati solo i corpi senza vita. Al molo Carmine di Napoli, due erano i cadaveri. Tra l’altro la nave arrivata al porto napoletano, ha dovuto viaggiare nelle ultime 48 ore, in precarie condizioni di sicurezza giacchè, eccessivamente carica rispetto alla sua capienza originaria di 600 posti e, nonostante l’allerta lanciata dai responsabili dell’associazione non governativa presenti a bordo, alla Guardia Costiera Italiana, non è stato fornito nessun supporto, un’altra nave per intenderci, per effettuare il trasferimento di una parte delle persone a bordo. Neanche il tempo di riaprire i porti siciliani per il G7 ed oltre 1000 migranti sono arrivati a Palermo, sette i cadaveri in questo caso.

Nelle ultime 24 ore, i salvataggi in mare hanno superato le 2000 unità, complesse le operazioni di smistamento in tutta Italia, non solo in Campania perché il numero dei rifugiati aumenta in maniera vorticosa ed i posti, nei luoghi di accoglienza, nonostante siano già ben definiti, sono sempre di meno. A Salerno, intanto, ieri sera 150 migranti sono partiti alla volta della Lombardia, Milano sarà la destinazione finale. Nel campo di via dei Carrari, tutto scorre secondo i piani, le associazioni di volontariato, il corpo Vis di Protezione Civile, la Croce Rossa, l’associazione L'abbraccio Onlus impegnate nella distribuzione dei pasti.
Alcuni tra i migranti, di fede musulmana, osservano il Ramadan, ossia l’astensione completa di cibi e bevande dall’alba al tramonto. Per loro cestini con acqua, tonno, pane, mela e cinque datteri. Li consumeranno, tra la tarda serata e la notte.
Tanti altri, soprattutto nigeriani, di fede cattolica, hanno chiesto di poter ascoltare una messa che è stata celebrata nel tardo pomeriggio, da don Antonio Quaranta della chiesa di San Leonardo ed animata da un gruppo giovanile della locale diocesi.

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