Una donna trasferita a napoli 

Altra sospetta meningite in ospedale, scatta la profilassi

Un’altra sospetta meningite a Battipaglia. Una signora arriva in ospedale con i sintomi della malattia del sistema nervoso e i medici dell’ospedale cittadino la mandano a Napoli e s’attivano per le...

Un’altra sospetta meningite a Battipaglia. Una signora arriva in ospedale con i sintomi della malattia del sistema nervoso e i medici dell’ospedale cittadino la mandano a Napoli e s’attivano per le misure di profilassi. È il secondo caso in dieci giorni, al “Santa Maria della Speranza”, quello che s’è verificato nella giornata di ieri.
Poco prima di mezzogiorno, tra le mura del Pronto soccorso, arriva una donna di 62 anni, accompagnata dai familiari. I sintomi erano preoccupanti, e i medici hanno pensato subito alla meningite. Lo staff ha sottoposto la signora, che è di Battipaglia, a degli accertamenti, mentre negli uffici del presidio ospedaliero ci si attivava per organizzare un trasferimento in un ricovero maggiormente qualificato: la struttura non dispone d’un reparto di malattie infettive, e così, senza tentare una diagnosi specifica, i medici hanno atteso l’okay dal “Cotugno” di Napoli per disporre lo spostamento. Nel pomeriggio, la donna è stata trasferita in terra partenopea.
La paziente è rimasta poche ore nella struttura battipagliese, ma lo staff del “Santa Maria della Speranza”, diretto da Mario Minervini, ha attivato subito le procedure di profilassi, con i medici, gli infermieri e le persone che hanno avuto contatti con la donna che si sono sottoposti a terapia antibiotica. Sono stati effettuati degli interventi di sanificazione nei locali del pronto soccorso, che per qualche ora hanno chiuso i battenti. Era accaduta la stessa cosa il 22 dicembre scorso, quando una donna di 58 anni arrivò in ospedale e fu trasferita subito al “Moscati” di Avellino. E alla fine di luglio fu addirittura ricoverata nelle stanze di medicina generale P. D. N., la quarantanovenne bellizzese colpita da una meningite fulminante di tipo Y, che morì pochi giorni dopo al “Cotugno”.(c. l.)
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