il monsignore

Altra accusa a Scarano «Evasione fiscale»

C’è un altro fascicolo d’indagine su monsignor Nunzio Scarano, dopo quelli per corruzione e riciclaggio (per i quali è sotto processo) e il terzo in cui è formulata una richiesta di rinvio a giudizio...

C’è un altro fascicolo d’indagine su monsignor Nunzio Scarano, dopo quelli per corruzione e riciclaggio (per i quali è sotto processo) e il terzo in cui è formulata una richiesta di rinvio a giudizio per usura ed esercizio abusivo del credito. La Procura sta indagando anche su un’ipotesi di evasione fiscale, perché sui milioni euro di cui si compone il suo patrimonio non risultano pagate tutte le tasse. Un patrimonio che adesso è sotto sequestro, ritenuto in parte provento del reato di riciclaggio e comunque fortemente sproporzionato rispetto allo stipendio da sacerdote che costituisce l’unica fonte ufficiale di guadagno. Quei beni (immobili prestigiosi e conti correnti milionari) rischiano adesso anche la misura di sicurezza della confisca, perché il sostituto procuratore Elena Guarino ha individuato in Scarano le caratteristiche della pericolosità sociale, con un rischio elevato di reiterazione del reato qualora ne fosse messo in condizione. L’appello per la concessione della misura doveva essere discusso ieri mattina dinanzi al Tribunale del Riesame, ma il difensore Silverio Sica ha ottenuto un rinvio per attendere il deposito della perizia psichiatrica sul monsignore, e l’udienza è slittata a gennaio. Se la richiesta dovesse essere accolta, i sigilli al patrimonio di Scarano potrebbero restare per anni. Intanto domani si terrà l’udienza preliminare per l’accusa di usura, per i soldi dati in prestito alla commercialista Tiziana Cascone e all’imprenditore romano Massimiliano Marcianò. È destinata invece a slittare, per lo sciopero nazionale dei penalisti, l’udienza del processo per riciclaggio fissata al 4 dicembre. (c.d.m.)

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