Alterò i dati al cellulare, a processo

Un nocerino residente a Mercato San Severino intervenne a distanza sull’Iphone

MERCATO SAN SEVERINO. Affronterà il processo per aver violato l’ordine di sequestro e conservazione del suo telefono cellulare con relativi dati immagazzinati in memoria, introducendosi abusivamente all’interno del sistema del profilo Apple e distruggendo e cancellando dati, programmi e informazioni contenute all’interno: il reato, previsto dall’articolo 615 del codice penale, riguarda il profilo contemplato dall’inquinamento probatorio, in questo caso applicato a uno smartphone di ultima generazione in grado di “lavorare” come un computer, sottoposto a provvedimento di sequestro nel gennaio 2016 nell’ambito di un fascicolo d’inchiesta.

L’imputato è G. D., 22 anni, nocerino residente a Mercato San Severino: secondo l’ipotesi accusatoria della Procura nocerina, che ha chiesto e ottenuto per lui il rinvio a giudizio, con il processo fissato il prossimo 11 aprile davanti al Tribunale monocratico, voleva impedire le ricostruzioni relative a un precedente episodio finito all’attenzione dei carabinieri e dell’autorità investigativa, cancellando di fatto le tracce nel sistema operativo e negli archivi di files conservati nell’Iphone 5 di sua proprietà e utilizzo. Il telefono in questione era stato sottoposto a sequestro dagli investigatori, ma lui non si sarebbe arreso alla disposizione, entrando da remoto, cioè utilizzando i dati d’accesso e un iter esterno rispetto all’apparecchio, per modificare il quadro interno.

Il reato in questione “punisce con la reclusione da uno a tre anni chiunque si introduca abusivamente in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza, o vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo”, con l’aggravante contestata dalla Procura “di aver commesso il fatto per occultarne un altro, per assicurare ad altri o a se stesso l’impunità”. Al ventiduenne nocerino è contestata l’intrusione nel cellulare con l’ulteriore secondo capo d’imputazione del favoreggiamento personale, commesso in particolare “per aiutare soggetto in corso di identificazione a eludere le investigazioni dell’autorità o a sottrarsi alle ricerche di questa”.

La doppia accusa, riferita a episodi accaduti a Nocera Inferiore il 24 gennaio 2016, è racchiusa nel capo d’imputazione riassunto all’attenzione del Tribunale, e sarà sottoposta al vaglio del dibattimento, dopo l’accoglimento della richiesta di rinvio a giudizio deciso dal gup del Tribunale di Nocera Inferiore, Giovanna Pacifico.

Alfonso T. Guerritore

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