SANITA'

Altavilla Silentina, una nuova vita grazie ai medici

La giovane Alessia: «Tanti casi di malasanità, io testimonio il contrario»

ALTAVILLA SILENTINA. Chi dice che non ci sono casi di “buona sanità”? Alessia Acito, 21 anni, di Altavilla Silentina, da due su una sedia a rotelle per una frattura alla colonna vertebrale mielica, ha la sua storia di decorso ospedaliero da raccontare, iniziata nel momento più buio della sua giovane esistenza dopo un incidente stradale. Alessia ha intrapreso un ciclo riabilitativo con il personale dell’Asl di Eboli. Ed ora urla al mondo e a se stessa la voglia di vivere e parla della fatica per riconquistare la sua autonomia.
La sua storia comincia due anni fa, a dicembre, quando rimane coinvolta nel grave sinistro stradale. Alessia era in auto con altri amici. L’auto si ribaltò finendo in una cunetta laterale di una strada tra Altavilla e Albanella. Lei è viva per miracolo, ma le lastre in modo inesorabile danno una diagnosi dura e difficile per chiunque da accettare. La ventunenne altavillese, infatti, non potrà più camminare sulle sue gambe. Comincia un peregrinare tra ospedali.
Al centro di riabilitazione San Giorgio di Ferrara, dov’è stata ricoverata dopo un primo ricovero all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, rimane in degenza per dieci mesi. Poi arrivano le dimissioni e inizia il ciclo riabilitativo. I genitori che la seguono costantemente, si rivolgono al servizio riabilitativo di Eboli. «Ho trovato piena disponibilità e, soprattutto, persone umane prima di essere autentici professionisti», scrive Alessia in una lettera di ringraziamento ai vertici dell’Asl e al primario del reparto, il dottor Giuseppe Salzano. La giovane è stata presa in cura dal dottor Giovanni Agosto e dal fisiatra Antonio Polito. Grazie a loro Alessia ha accettato anche l’uso di un ausilio che le ha ridato maggiore autonomia, consentendole di riaffacciarsi da sola nella piazza del paese, frequentare i vecchi amici e tornare così a vivere. «Quando mi sono svegliata dal coma farmacologico, - ricorda Alessia – c’era una voce che mi diceva di stare tranquilla perché ero nel posto giusto. Con il passare dei giorni mi sono resa conto di essere stata miracolata».
Da lì è iniziata una nuova vita per Alessia ed è partita la sua reazione. «La vita mi ha dato una seconda possibilità e rivoglio la mia». Non è sempre facile parlare dei propri drammi ma Alessia ha una motivazione che la sostiene e la dà quotidianamente forza. «I media ci bombardano con notizie di malasanità e di casi di negligenza medica – conclude la giovane di Altavilla Silentina - per una volta almeno è il contrario: io posso testimoniare di aver trovato persone preparate al posto giusto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.