Alluvioni del Sele, cancellato l’isolotto

Via libera alla rimozione dei detriti che ostruiscono la foce del fiume. Tavolo permanente in Prefettura per le emergenze

CAPACCIO. Un tavolo tecnico permanente, che resterà aperto presso la prefettura di Salerno fino a quando non sarà risolta la problematica relativa alla messa in sicurezza del fiume Sele. A darne notizia è il sindaco Italo Voza. «Ho richiesto l’attivazione del tavolo tecnico perché è necessario trovare una soluzione – spiega il primo cittadino capaccese – affinché tutti gli enti competenti avviino un confronto costruttivo ed efficace, che consenta la messa in sicurezza del fiume Sele a tutela del territorio e dei cittadini. Il tavolo si aprirà già la prossima settimana». +

E, contemporaneamente, sono partiti in questi giorni i lavori di decespugliamento e pulizia degli argini del fiume Sele effettuati dal Consorzio di bonifica sinistra Sele, presieduto da Vincenzo Fraiese. I lavori consentiranno la messa in atto del progetto per la messa in sicurezza del Sele finalizzato a contrastare il fenomeno delle esondazioni. Sono prioritari per effettuare i successivi rilievi topografici, che occorrono per procedere con la variante al progetto relativamente alla portata di piena da 150 a 200 anni. Gli interventi interesseranno un tratto di circa quattro chilometri da Ponte Barizzo fino a Voltata del Forno. È stato possibile avviare i lavori di pulizia grazie alla rinuncia da parte della deputazione dei propri compensi.

Inoltre, oggi, come assicurato dal sindaco Italo Voza durante un incontro tra l'associazione “Difesa del territorio”, presieduta da Matteo Castoro, il presidente Fraiese, l’ingegnere Guido Contini, e diversi amministratori comunali, dovrebbero avere inizio i lavori per la rimozione dell’isolotto in località Brecciale e la duna alla Foce.

Riguardo all’isolotto che ostruisce il defluire delle acque alla foce del Sele, sono stati ottenuti tutti i pareri necessari. La duna è una delle tante cause che contribuisce allo straripamento del fiume e rottura degli argini. La foce infatti, è ostruita quasi completamente a causa del concentrarsi di detriti trasportati dal fiume, quali pietrisco, materiali lignei e sabbia. Laddove si dovesse verificare una piena l’acqua del fiume non defluirà con il rischio dello straripamento del Sele.

I residenti di Gromola, e non solo, vivono con l’incubo di nuovi allagamenti causa già in varie occasioni di danni ingenti. Intanto c’è chi non ha apprezzato la scelta della deputazione consortile di finanziare i lavori sugli argini sostenendo si tratti solo di «campagna elettorale». È il parere del consorziato Ettore Bellelli (portavoce di un gruppo di consorziati) :«Gli amministratori del Consorzio, nelle persone del presidente Vincenzo Fraiese, del vicepresidente Roberto Ciuccio e del deputato Luigi Ciliberti, con l’avvicinarsi delle elezioni consortili, ritengono di rifarsi una nuova verginità nel rinunziare in minima parte delle loro indennità monetarie, che l’attuale Deputazione consortile, per la prima volta nella storia dell’ente, si sono attribuiti e che non hanno nulla che fare con un normale gettone di presenza, che da sempre è stato l’unico compenso che i membri hanno ricevuto per le loro funzioni».

«Non è pensabile - prosegue Bellelli - che un organismo di tale importanza ed interesse per gli agricoltori, sia stato ridotto in uno stato comatoso e che per ottemperare alla messa in sicurezza del territorio, si debba ricorrere a questa farsa di rinunziare parzialmente alle indennità monetarie che sarebbe stato meglio non avere mai deliberato, vista la situazione economica in cui versa il Consorzio. Con la cifra che si mettono in tasca, annualmente di 60.000 euro, si sarebbero potuti acquistare dei mezzi meccanici in leasing, da usare per la messa in sicurezza del territorio, nelle purtroppo continue situazioni di emergenza. Inoltre, si sarebbe potuto prendere personale avventizio per fare fronte alla emergenza».

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