Un'immagine della frana del 1998 che devastò Sarno (foto archivio Luigi Pepe)

LA FRANA ASSASSINA

Alluvione di Sarno, parla l'esperto: "Basta con le tragedie, risorse per evitarle"

Il professor Versace: "La cosa che veramente mi colpì furono i funerali con tutte quelle bare bianche"

Il ricordo a 25 anni da quel terribile giorno/GUARDA IL VIDEO

 

SARNO - Pasquale Versace conosce bene la vicenda di Sarno, perché l’ha seguita non solo da studioso. La sua esperienza accademica, quale ordinario di Idrologia, Costruzioni idrauliche e Costruzioni marittime, l’ha portato spesso a rapportarsi con situazioni di crisi. Tra l’altro è stato membro sin dal 1984 della commissione Grandi rischi della Protezione civile nazionale. Nello specifico, per cinque anni è stato vice commissario per le attività di sistemazione idrogeologica e di ricostruzione all’indomani della frana del 5 maggio 1998. Lasciato l’incarico, non ha mai abbandonato questa terra, continuando a seguire, anche da lontano, gli sviluppi legati alla ricostruzione. Quel 5 maggio di 25 anni fa non era sul campo, ma ricorda nitidamente le immagini della tragedia. Persero la vita 160 persone, 137 delle quali solo a Sarno, le altre nei comuni di Siano, Bracigliano, Quindici e San Felice a Cancello. Centinaia i feriti, migliaia le persone senza casa. Secondo la Protezione civile nazionale, in termini di vittime, Sarno è il più grave disastro idrogeologico che ha colpito l’Italia negli ultimi 50 anni, dopo il Vajont nel 1963 e Stava nel 1985.


Professore, che ricordi ha di quei giorni?


Ebbi notizia dalla Protezione civile. La cosa che veramente mi colpì furono i funerali con tutte quelle bare bianche, scene che non si possono dimenticare. Ricordo che mi dissi: “Ma come è possibile che succedano cose di questo tipo?”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

+++GLI APPROFONDIMENTI NELL'EDIZIONE OGGI IN EDICOLA DEL QUOTIDIANO LA CITTA'+++