Allarme “processionaria” Chiusa un’area della villa

Avviate bonifica e sanificazione ma le condizioni climatiche non aiutano Il piccolo insetto urticante provoca problemi alle piante ma anche ai visitatori

Misure cautelative per arginare e tenere sotto controllo il problema processionaria in villa Schwerte. L’invasione del piccolo insetto urticante, parassita dei pini, ha preoccupato molti cittadini nei giorni scorsi e così, nella mattinata di ieri, l’assessorato all’ambiente retto dal vicesindaco Nunzio Senatore ha predisposto la parziale interdizione del parco di via Vittorio Veneto per poter procedere ad ulteriori accertamenti e predisporre, laddove necessaria, una disinfestazione con la distruzione dei nidi dai rami prima che vengano prodotte altre larve. Alla luce dell’ultimo sopralluogo effettuato, la situazione è apparsa meno allarmante di quanto potesse sembrare a tal punto che si è preferito evitare di interdire l’accesso a tutta la villa, circoscrivendo solo l’area in prossimità del parco giochi in modo da evitare rischi di sorta soprattutto per bambini.

È stato affidato ai volontari della protezione civile il compito di sorvegliare e ispezionare tutto il parco e dal pomeriggio di ieri sono al lavoro per un attento monitoraggio. «Viste le segnalazioni che ci sono giunte – ha spiegato Nunzio Senatore – abbiamo predisposto i controlli per avere un’idea chiara del fenomeno. Purtroppo le condizioni climatiche altalenanti di queste ultime settimane hanno favorito la diffusione di questo tipo di insetti ma teniamo la situazione sotto attento controllo». Sono stati i numerosi avvistamenti arrivati nei giorni scorsi da villa Schwerte a far scattare le operazioni, considerato che per numero di pini e piante che favoriscono il diffondersi della processionaria, il parco rappresenta un habitat particolarmente favorevole. Non sono mancate tuttavia segnalazioni da altre zone della città. In particolare gruppi di processionarie in coda sono state fotografate anche a San Martino e nei pressi della scuola elementare di Santa Maria del Rovo.

A quanto pare sarebbero stati proprio i picchi di calore misti a piogge e la conseguente umidità a spingere il lepidottero ad uscire dai nidi molto prima del previsto causando un’invasione che al momento, per fortuna, non ha fatto registrare conseguenze allarmanti. Allo stadio larvale, infatti, l’insetto è ricoperto da peli altamente urticanti che si disperdono causando problemi all’apparato respiratorio.

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