Allarme percolato a Castellabate La Procura ora apre un’inchiesta

Il sopralluogo della Forestale e dei tecnici Arpac nel sito di Piano Melaino: avviati gli accertamenti La rabbia del sindaco Spinelli: «Non siamo la “terra dei fuochi”». Svuotata la vasca, poi la bonifica

CASTELLABATE. Blitz della Forestale ieri presso l'ex discarica comunale di Piano Melaino, a Castellabate. Gli agenti dell’Ufficio di Coordinamento di Vallo della Lucania, sono intervenuti per verificare l’emergenza ambientale che nei giorni precedenti era venuta alla ribalta nazionale con l'intervento di "Striscia la notizia". Il Comando Stazione Forestale di Castellabate ha constatato, in corrispondenza della vasca di raccolta posta a servizio dell’impianto di discarica, che sorge nella frazione S. Marco, la fuoriuscita di liquidi di colore scuro del tutto assimilabili ai percolati prodotti dai rifiuti stipati nella discarica da tempo esaurita.

Sul posto sono intervenuti i tecnici dell’Arpac che hanno caratterizzato a vista il liquido che fuoriusciva dalla vasca identificandolo come percolato da rifiuti. Si è provveduto a rimuovere il pericolo e ad intimare la raccolta del percolato dalla vasca, che è stato prelevato e portato a smaltimento.

Fatto questo si tratta ora di accertare le cause della fuoriuscita e le conseguenze che la stessa possa avere determinato sulle matrici ambientali, terra, suolo e sottosuolo circostanti. Da qui l’inchiesta aperta dalla Procura di Vallo per verificare eventuali responsabilità sull’accaduto.

«Sul posto - ha assicurato ieri il sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli - ci sono due squadre: una che sta operando lo svuotamento della vasca di percolato; l'altra che si sta dedicando alla coibentazione del muro per evitare la fuoriuscita di percolato». «Il sito - ha aggiunto - è stato bonificato parzialmente nel 1996 e coibentato per una spesa pari a 299 milioni di lire poi non è stato fatto altro. A breve interverremo con le operazioni di bonifica e messa in sicurezza grazie ad un finanziamento regionale di circa 900mila euro».

«Le operazioni - ha spiegato Luisa Maiuri, assessore all'ambiente - dovranno essere ultimate e collaudate entro il 31 dicembre 2015. Le stesse consisteranno nella rimozione dei rifiuti con la successiva messa in opera di materiale impermeabilizzante. Per proteggere le falde acquifere verrà utilizzato cemento e bentonite, quindi verranno predisposte cunette per raccolta di acque meteoriche. In ultimo verranno piantumati alberi e l'area verrà recintata». «Non siamo la "terra dei fuochi" - ha sottolineato Spinelli riferendosi al servizio di Striscia - si è voluta creare psicosi demolendo l'immagine di Castellabate». Non è mancato un attacco all'ex consigliere regionale Salvatore Gagliano che tramite un social network aveva affermato di vergognarsi di essere cittadino della provincia di Salerno. «Sono i salernitani a vergognarsi - ha replicato Spinelli - di aver votato per questa gente di cui nessuno ricorda cosa abbia mai fatto per la nostra terra».

Andrea Passaro

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