Allarme in tutta la città per l’aumento dei randagi

Branchi sempre più numerosi terrorizzano i residenti soprattutto di sera Gli animali incattiviti dalla fame. Numerosi video e foto sui social network

Il fenomeno del randagismo non è nuovo in città. Da tempo infatti arrivano notizie di branchi di cani che si aggirano in diverse zone della città. La segnalazione arriva dagli abitanti del centro storico, ma il fenomeno sembra diffuso in tutti i quartieri della città. Si tratta, a quanto pare, di quattro, cinque randagi di media taglia, ammesso che non ce ne siano anche degli altri, che girano per la città in cerca di cibo ed un ricovero dove dormire.

Come segnalato nel centro storico, probabilmente in concomitanza con l’abbandono estivo da parte di proprietari senza scrupoli, e con il dato oggettivo che molti animali sono ora nel periodo riproduttivo, aumentano i randagi. Con il passare del tempo, però, il fenomeno sta prendendo contorni sempre più preoccupanti. Gli animali che si aggirano indisturbati per le vie del paese sono sempre più numerosi: «Ormai da qualche settimana – hanno detto i residenti - abbiamo serie difficoltà ad uscire dal palazzo perché c’è la presenza di cani, spesso inferociti che, di fatto, ci impediscono di muoverci serenamente».

Solo due settimane fa una tentata aggressione sulla Provinciale 350, l’arteria che conduce da Eboli ad Olevano sul Tusciano: un pitbull con un collare nero, non si sa se scappato o abbandonato, seminò il terrore abbaiando furiosamente e ringhiando contro i passanti: «Abbiamo trovato dei gattini letteralmente sbranati – racconta la proprietaria di un bar – uno spettacolo raccapricciante e che ha fatto capire il pericolo che si corre quando questi poveri cani abbandonati, in cerca di cibo perdano il controllo».

Video e foto girano sui social network, la paura cresce ogni giorno di più, ma la maggior parte degli ebolitani, nonostante la paura, non condanna i cani randagi ma i proprietari che li hanno abbandonati. Tante le segnalazioni arrivate al comando vigili, troppe, il comandante Marco Garibaldi ha predisposto un sopralluogo, nel centro storico, in zona Serracapilli e località Sant’Andrea per relazionare al comparto veterinario dell’Asl quanto sta accadendo e programmare un eventuale recupero dei cani. Una soluzione non facile per gli operatori visto che al momento l’unico punto di riferimento è il rifugio sui monti di Eboli, ma già troppo pieno per i continui abbandoni nonostante ci siano dei volontari che dopo essersi occupati del recupero e riabilitazione li mettono in adozione.

Angelica Tafuri

©RIPRODUZIONE RISERVATA