Allagamenti e danni Scattano le diffide per Comune e privati

Il caso della SP 24: sott’accusa la manutenzione dei canali Nel mirino finisce l’impianto fotovoltaico sui Monti di Eboli

L’allagamento della strada provinciale 29 tra Battipaglia ed Eboli, causato dall’esondazione dei canali circostanti, è dovuto soprattutto all’elevato volume di acqua scaricato nel vallone Serre di Mezzo dalla rete di smaltimento dell’impianto fotovoltaico realizzato dal Comune di Salerno sui Monti di Eboli. L’area Ambiente e Sicurezza del Comune di Battipaglia, coordinata dall’ingegnere Osvaldo Amoroso, ha attivato l’iter per la soluzione di un problema molto sentito soprattutto dai residenti della zona, dai proprietari dei terreni circostanti e da chi frequenta tale tratto stradale.

Un intervento obbligato soprattutto a seguito dell’allagamento di alcune abitazioni lungo la strada, in località Garezzano, lo scorso anno. Il primo atto dell’ingegnere Amoroso, nel novembre 2012, era stato un’ordinanza in cui si intimava a tutti i proprietari, enti pubblici e privati, possessori, gestori ed utenti titolari dei diritti d’acqua di fiumi e canali che attraversano il territorio comunale, a provvedere alla rimozione di ogni ostacolo, alla pulizia dei canali e alla realizzazione di opere idrauliche per la raccolta delle acque meteoriche.

Nel corso di una serie di tavoli tecnici sull’esondazione dei canali lungo la sp29, è stato analizzato che tali eventi sono da attribuirsi a due interventi antropici: la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di circa 42 ettari da parte del Comune di Salerno in località Monti di Eboli e la realizzazione di circa 15 ettari di uliveti.

A seguito di sopralluoghi effettuati nei mesi di aprile e luglio, con la convocazione di vari tavoli tecnici, l’ufficio Ambiente e Sicurezza ha accertato che, in particolare, la causa dello sversamento dei detriti sulla sp 29 e la conseguente esondazione dei canali è riconducibile all’elevato volume d’acqua scaricato nel vallone Serre di Mezzo dalla rete di smaltimento delle acque meteoriche dell’impianto fotovoltaico. Mentre la società agricola – diffidata dal Comune ad ottobre – si è detta disponibile a realizzare una vasca di sedimentazione per i detriti prodotti dai terreni piantati ad uliveti, va ancora del tutto chiarita la posizione del Comune di Salerno e della società che gestisce l’impianto fotovoltaico (Rtr Monteboli spa), non presenti al tavolo tecnico del 15 luglio scorso. Tra le cause degli allagamenti c’è anche il miglioramento fondiario realizzato per la realizzazione di una pista di motocross nata in una zona morfologicamente depressa che convoglia le acque di pioggia che liberamente scorrono verso il vallone Cogne. Anche in questo caso è scatta la diffida a mettere in atto le attività occorrenti per ottenere la più idonea regimentazione delle acque e il ripristino dei luoghi.

Francesco Piccolo

©RIPRODUZIONE RISERVATA