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Alla galleria Raucci la pittura firmata da Merlin James

NAPOLI. La pittura firmata da Merlin James è assoluta protagonista alla Galleria Raucci Santamaria, a Napoli, con una mostra dal titolo “In Penombra”. La sua vis pittorica è precipuamente un...

NAPOLI. La pittura firmata da Merlin James è assoluta protagonista alla Galleria Raucci Santamaria, a Napoli, con una mostra dal titolo “In Penombra”. La sua vis pittorica è precipuamente un messaggio spirituale, senza tempo, senza pastoie cronologiche. In effetti è proprio il portato delle sue elaborazioni su tela e su altri supporti a dare, a lanciare un corpus assiologico di tal fatta per offrirne le risultanze sotto un manto grafico e cromatico che con esso però fa tutt’uno. Nella produzione del gallese risalta la volontà di riaffermare sempre questo concetto in un’epoca nella quale il processo di digitalizzazione incipiente e montante sembra ricacciare inesorabilmente indietro sino al baratro sull’oblio ogni forma di manualità. Nei suoi lavori ciò che spicca è il fatto che sono i medesimi supporti ad irrompere prepotentemente nella costruzione e nella costituzione del prodotto finito, diventandone elemento strutturale persino imprescindibile. James è aduso a recuperare finanche cornici, cavalletti, colori, forme e tutto il patrimonio che impiega in un modo o in un altro per raccontare ciò che la sua ispirazione gli detta in quanto a interpretazione o speculare tentativo di imitare quel che il genio ritiene degno di impressione. A denunciare violentemente l’atemporalità dell’ars, ecco che anche i soggetti, i bozzetti, i contenuti sono “riciclati” ma in un senso altamente dimostrativo di quanto la realtà della pittura superi le coordinate cronologiche e storiche per consegnare ogni sua raffigurazione all'eternità. Di qui, dunque, si diparte una fondamentale riflessione che James stuzzica con il suo operato e che si connota parimenti come spunto critico attraverso il quale tornare alla funzione, e alla dimensione connessa al settore nel quale egli si cimenta e del quale egli intende mostrare, ribadendole, le potenzialità illimitate. Così ognuno di quei quadri apre finestre, su terreni assai frequentemente insondati o dei quali ci si accorge sovente solo accidentalmente, sino ad intridere preponderantemente l'afflato creativo e quello valutativo, che devono sempre essere interfacciati, sovratemporali. La mostra chiuderà il 7 marzo ed è visitabile dal lunedi al venerdi dalle ore 11 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.30.(ci.ma.)

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