«Alla foce del Testene non si è verificato alcun inquinamento»

L’amministrazione di Agropoli risponde con i dati dell’Arpac all’esposto presentato in Procura dal Movimento 5 Stelle

AGROPOLI. «Nessun problema di inquinamento rilevato dall’Arpac per gli interventi operati alla foce del Testene, ad Agropoli». Da Palazzo di Città arriva la risposta alle accuse mosse dal locale Movimento 5 Stelle che, sostenendo di aver assistito, alla foce del Testene, ad «un’operazione di escavo di materiale in prossimità di diversi scarichi fognari, le cui risultanze venivano poi scaricate sulla spiaggia del lungomare», provvide a presentare, lo scorso anno, un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, che aprì un fascicolo. Nei giorni scorsi è pervenuto al responsabile dell’area assetto e utilizzazione del territorio del comune di Agropoli, l’ingegnere Agostino Sica, l’avviso di conclusione indagini. Il funzionario comunale infatti risulta indagato nel relativo procedimento penale per fatti connessi all’espletamento del servizio in questione.

L’amministrazione comunale relativamente alle ragioni di quegli interventi spiega: «Agli uffici comunali, nel marzo 2015, giunse una telefonata da parte del titolare di un hotel posto nelle immediate vicinanze del fiume, il quale lamentava che nei pressi della foce, essendosi formata una risacca, l’acqua era stagnante e quindi maleodorante. A quel punto, una volta verificato, si provvide a fare un intervento di somma urgenza per eliminare il problema. Ma non è la prima volta che accade - viene precisato - in quanto è risaputo che la risacca si forma quando c’è mare grosso e l’acqua del fiume non riesce a defluire. In caso di piogge torrenziali, gli avvallamenti che si formano possono causare allagamenti o, in mancanza di piogge, acqua stagnante, che col tempo emana cattivi odori. Da qui le richieste di intervento da parte dei cittadini».

Dopo la denuncia dei grillini è intervenuta l’Arpac per compiere i rilievi nei siti che, secondo i denuncianti, sarebbero stati contaminati. Ma dal verbale dell’Agenzia si evince che «per tutti i parametri il campione presenta valore di concentrazione inferiore alla soglia di contaminazione per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale». Rilievi che ovviamente costituiscono prove schiaccianti rispetto alle accuse mosse dal locale portavoce dei grillini, Consolato Caccamo, e per gli altri firmatari dell’esposto presentato alla Procura vallese. Queste verranno sicuramente utilizzate dal legale del funzionario comunale, Arnaldo Miglino, per porre fine alla questione.

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