Alla Centrale del latte due giorni di sciopero

Il 18 e il 19 febbraio i lavoratori protesteranno contro il Comune di Salerno, che vuole vendere lo stabilimento

Alla fine i sindacati hanno deciso: sarà sciopero, addirittura per due giornate. Il 18 e 19 febbraio si fermerà la Centrale del latte, il gioiello del patrimonio comunale. È un fatto storico. I lavoratori contestano il progetto di vendere lo stabilimento ai privati: disegno peraltro alquanto ridimensionato dagli sviluppi recenti. Cgil, Cisl, Uil e le rispettive organizzazionidi categoria spiegano tutto in un comunicato stampa. Eccolo: «Le ultime vicende che riguardano il percorso di privatizzazione della Centrale del latte e che hanno visto la rinuncia dei grossi gruppi a manifestare la loro disponibilità a proseguire nel percorso, avvalorano la preoccupazione e la conseguente posizione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali da sempre contrarie alla vendita. Abbiamo sostenuto che non si può mettere in vendita un’azienda che produce utili e che ha acquisito quote di mercato anche in questi anni di crisi inserendosi in mercati fuori dai confini provinciali. Siamo convinti che debba essere valorizzata ed incoraggiata tale capacità e, a partire dalla conferma della gestione pubblica della Centrale del latte, ritagliare un nuovo ruolo per lo sviluppo della zootecnia locale.

«Le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil confederali e Fai-Flai–Uila e le maestranze, nel confermare lo stato di agitazione, proclamano due giornate di sciopero, per il 18 e 19 febbraio. Il 19 ci sarà un presidio a partire dalle ore 10 a piazza Amendola e una richiesta di incontro al prefetto con la presenza dell’amministrazione comunale di Salerno.

«Invitano tutta la cittadinanza a sostenere la difesa del ruolo pubblico per la gestione della Centrale del latte, per la difesa della produzione e dell’occupazione, il sostegno alla zootecnia locale e una politica dei prezzi di consumo a tutto vantaggio delle fasce più deboli. Difendere la Centrale del latte significa mantenere un presidio di legalità e trasparenza nell’attività industriale del nostro territorio».