«All’oscuro che la Cofima era abusiva»

Parlano Del Vecchio e Senatore: «Se l’avessimo saputo non avremmo votato sì all’asta per l’acquisto dell’ex industria»

L’immediato annullamento della delibera di consiglio comunale che ha dato il via libera all’acquisto della ex Cofima, ma anche l’annullamento della delibera di giunta quale atto di indirizzo politico al consiglio. Chiedono questo al Comune i consiglieri Giovanni Del Vecchio e Marco Senatore, rispettivamente capogruppo di Forza Cava e consigliere indipendente del gruppo Città Unita. «Chiediamo inoltre una forte azione legale nei confronti della curatela fallimentare per ottenere immediatamente il rientro nelle casse comunali di 4 milioni e 200 mila euro, anticipati a seguito di mutuo contratto con il Monte Paschi di Siena» dichiarano Del Vecchio e Senatore.

Tutto questo non solo alla luce dell’inchiesta dell’Antimafia che sta indagando sull’acquisto della Cofima, ma anche in virtù dell’atto con cui il dirigente dell’Urbanistica ha acclarato che sui capannoni dell’ex ceramica Cava, di cui la Cofima fa parte, vi è stata una lottizzazione abusiva operata da chi nel 1982 quei capannoni li ha acquistati all’asta per 850 milioni di lire. «Siamo venuti a conoscenza di reati gravissimi compiuti già quando ci siamo accinti a dire no o sì all’acquisto della ex Cofima- scrivono i due consiglieri comunali che hanno inviato l’atto anche alla Dda- Possibile che i dirigenti in questione non sapessero nulla della lottizzazione abusiva, per altro oggetto di un procedimento penale separato?».

I consiglieri aggiungono: «La notizia di questo fatto riguardante un gravissimo reato, di cui ci viene data conoscenza soltanto adesso con l'ordinanza dai funzionari e tecnici incaricati dell'istruttoria della pratica, non risulta mai a noi pervenuta, neppure indirettamente né ci è stata mai rappresentata nel procedimento che nasce con la delibera consiliare n.87 dell’11 novembre 2010, avente ad oggetto “Atto di indirizzo partecipazione asta pubblica acquisto ex Cofima - Provvedimenti” portata in Consiglio comunale». «Se tale grave circostanza fosse stata conosciuta dal consiglio comunale al momento dell'adozione delle due delibere consiliari, non vi è alcun dubbio che non sarebbe mai stata deliberata la partecipazione del Comune di Cava de' Tirreni all’asta pubblica per l'acquisto della ex Cofima» spiegano i due.

Che diedono che «dirigenti e funzionari devono essere sottoposti ad un’inchiesta interna» e «che vengano intraprese tutte le opportune azioni finalizzate ad accertare e far dichiarare giudizialmente la nullità del decreto di trasferimento del lotto ex Cofima emesso dal Giudice delegato del fallimento».

Vincenzo Lamberti

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