VERSO IL VACCINO

All’origine del contagio: Unisa “traccia” il virus

Medicina e Centro di Ricerca Genomica studiano la diffusione della malattia. Il professor Weisz: «La mappatura ci aiuterà a capire quanti ceppi esistono»

 

FISCIANO - Il genoma del coronavirus ai raggi x di Unisa. Il progetto riguarda il “monitoraggio della diffusione e variabilità genomica del Covid-19 in Campania mediante tecnologia di sequenziamento genomico Ngs”, che si è aggiudicato un finanziamento regionale. Un lavoro frutto della collaborazione tra Centro di Ricerca Genomica per la Salute, dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana” e Centro di Ricerca in Matematica Pura ed Applicata dell’Università di Salerno. L’obiettivo è una mappatura genetica, focalizzandosi sulle dinamiche di diffusione, rilevando in un campione di persone infettate tutte le varianti del Covid, per migliorare l’efficacia dei vaccini e identificare la sorgente del contagio in caso di seconda ondata. Per farlo, si sono uniti gli esperti Massimo Ciccozzi (campus Biomedico di Roma), i professori Salvatore Esposito De Falco (La Sapienza), Gianluigi Franci (Unisa), Massimiliano Galdiero (Università “Vanvitelli”), oltre a Giorgio Giurato, Giovanni Nassa, Pasquale Pagliano, Francesca Rizzo (ricercatori Unisa), Roberta Tarallo (docente associata Unisa), Antonello Saccomanno (Crmpa). Il coordinamento è affidato al professor Alessandro Weisz del dipartimento di Medicina dell'ateneo di Salerno, direttore del Centro di Ricerca Genomica per la Salute, un’eccellenza di Unisa destinata a diventare un punto di riferimento per il Sud nei prossimi anni.

Professore, da cosa parte il vostro studio?

Da una considerazione, ovvero che il virus Sars Covid 2 ha caratteristiche che cambiano con una certa frequenza. Variazioni che poi hanno conseguenze pratiche, ma finiscono per costituire una “carta d'identità”.

Qual è lo scopo della ricerca?

Tracciare il modo in cui il contagio si diffonde. Nel momento in cui si verifica un’epidemia, è fondamentale capire come il virus si sta muovendo. Basti pensare al professor Ciccozzi, epidemiologo di Roma, il quale ha individuato un ceppo proveniente dalla Germania e uno dalla Cina, basandosi sulla sequenza. Campionando i soggetti positivi e individuando un virus con un genoma già noto, ci si trova di fronte a un trasbordo, un trasferimento.

Questo può influire sulla cura?

È già stato dimostrato che il virus è mutato in alcuni punti della sua biologia, diventando capace di replicarsi più velocemente. Considerando i vaccini e i farmaci che si andranno a sperimentare, potremmo trovarci nella stessa situazione dell’influenza, con una vaccinazione che può essere efficace contro un tipo di virus ma meno contro un altro.

Francesco Ienco

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