All’ex sindaco Fasolino un maxi risarcimento

Negli anni Novanta mise di tasca propria i soldi per tenere aperta la discarica Il tribunale gli ha riconosciuto oltre 50mila euro e il Comune pagherà in tre rate

CAPACCIO PAESTUM. Il Comune condannato a pagare un risarcimento di oltre 50.000 euro all’ex sindaco, Gaetano Fasolino. A stabilirlo è una sentenza del tribunale di Salerno per la causa civile intentata dall’ex amministratore rappresentato e difeso dall’avvocato Antonio Di Filippo. Tra le parti è stato raggiunto un accordo transattivo. L’ente dovrà versare, a titolo di acconto, una somma di circa 23.000 euro così liquidata: 17.185,47 a titolo risarcimento come da sentenza (prima rata transazione); 5.244,28 euro (a titolo di spese legali come da sentenza). La somma complessiva di 51.556,42, omnicomprensivi di spese legali, sarà liquidata in tre rate.

La scelta di una transazione, da parte dell’amministrazione del sindaco Italo Voza, è scaturita anche dalla volontà di evitare un dispendioso contenzioso giudiziario. A raccontare la vicenda è lo stesso protagonista. «Parliamo degli anni Novanta – spiega Gaetano Fasolino – all’epoca ero sindaco di Capaccio Paestum. Il tutto ha avuto inizio con la richiesta della ditta che gestiva la discarica comunale, di un aumento. Voleva altri soldi perché sosteneva che la spazzatura, che veniva conferita in discarica, doveva essere ricoperta con del terriccio, e che le spese avrebbe dovute pagarle il Comune, in quanto l’impresa aveva solo l’obbligo di gestione. In realtà, la convenzione prevedeva anche la copertura dei rifiuti con il terriccio da parte della ditta, che pensò bene di chiudere i cancelli della discarica in pieno ferragosto, con il rischio che si verificasse una vera emergenza per il blocco della raccolta della spazzatura».

A questo punto, Fasolino mette in atto una soluzione quantomeno singolare. «Per evitare emergenze – evidenzia l’ex sindaco – misi a disposizione i soldi necessari per raccogliere l’immondizia. Non potevo certo permettere che, nei giorni di ferragosto, le strade fossero piene di rifiuti per il mancato ritiro. In seguito, decisi di non chiedere le spese sostenute a nessuna amministrazione comunale. Prima, però, che scadessero i termini, decisi di recuperare quella somma, chiedendo al Tribunale di valutare se mi spettasse un risarcimento. I giudici mi hanno dato ragione».

E così Fasolino, dopo quasi 30 anni, ha ottenuto a titolo di risarcimento una somma totale di 51.556,42 proposta dal Comune attraverso un accordo transattivo bonario.

Angela Sabetta

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