All’appello mancano mille posti barca

Non è stato raddoppiato il molo di piazza della Concordia, fermo il nuovo porto a Pastena

SALERNO. L’anomalia è che nello stesso spazio acqueo transitano navi full container e da crociera lunghe anche 300 metre e piccole imbarcazioni da diporto di cinque o sei metri. Una promiscuità che, soprattutto d’estate, quando abbondano i naviganti della domenica, è fonte di pericolo. Anche per questo diversi anni fa si decise di portare fuori dal porto commerciale le imbarcazioni da diporto per trasferirle all’esterno. Prima, però, bisognava costruire i porti. Con un accordo di programma tra Comune, Regione e Autorità portuale fu stabilito che al diporto sarebbero state destinate quattro infrastrutture (Santa Teresa, Masuccio salernitano, Polo Nautico e Marina d’Arechi), più una quinta alla foce del Picentino a servizio del polo della cantieristica nautica. Quindici anni dopo il piano è stato realizzato solo in parte con la costruzione del piccolo porto di Santa Teresa (sul lato esterno del molo Manfredi e davanti all’omonimo arenile) e del Marina d’Arechi (il porto è stato ultimato, ma i lavori per il building e la parte a terra non sono ancora iniziati). All’appello mancano il raddoppio del Masuccio salernitano (il porto turistico antistante piazza della Concordia) e il Polo nautico a Pastena. In conclusione non sono stati realizzati quei mille posti barca (i 480 del porto di Pastena e gli altri 550 circa che sarebbero derivati dall’ampliamento del Masuccio), che avrebbero eliminato la pericolosa promiscuità all’interno del porto commerciale. Il problema, con le inevitabili tensioni (anche di natura giudiziaria) è destinato ad acuirsi nelle prossime settimane. Da aprile, infatti, il molo Manfredi, benché non sia stata ancora ultimata la stazione marittima, così come deciso una decina di anni fa, sarà destinato esclusivamente alle navi da crociera. Finora gli attracchi avvenivano lungo le banchine commerciali, ma ora non è più possibile anche perché sono in corso i lavori di consolidamento che hanno portato ad una riduzione degli spazi e già si crea la fila di traghetti e navi portacontainer per entrare nel porto. Inoltre, dal lato interno del Manfredi dovranno andare via anche le motovedette delle Forze dell’ordine, le pilotine ed altri mezzi tecnici, che dovranno trasferirsi nello spazio residuo che si è venuto a creare tra il molo di levante e il prolungamento del Manfredi. Operazioni che porteranno ad una riduzione degli attuali posti barca.

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