All’Alba il “buco” delle consulenze
La società partecipata comunale già in crisi ha speso 100mila euro in due anni
Settantamila euro di consulenze nel giro di due anni. E Fernando Zara, carte alla mano, prende soltanto 4.800 euro ed esclusivamente per tre mesi. Sono i numeri di Alba srl, la società “in house” di Palazzo di Città che non rinuncia agli incarichi esterni pur senza navigare nell'oro, visto che ogni 30 giorni il suo proprietario, il Comune di Battipaglia, deve far ricorso all'anticipazione delle mensilità per consentire alla governance di pagare gli stipendi ai lavoratori.
Quattro incarichi nel 2017 e sette nel 2018: tutti affidamenti diretti. C'è un incarico di consulenza fiscale, accordato al commercialista Giovanni Camillo, che vale 17.280 euro annui; il consulente del lavoro Carlo Zinno prende 5.500 euro ogni dodici mesi. L'architetto Francesca Zoccoli, che è responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ha guadagnato 5mila euro nel 2017, mentre nel 2018, con la convenzione che scade a fine giugno, il suo lavoro vale 2.500 euro. La MedicalWork, che s'occupa di medicina del lavoro, ha avuto 5.920 euro nel 2017 e 2960 per i primi sei mesi dell'anno corrente, ma prende degli extra per costi aggiuntivi occasionali. E fino a giugno resterà in carica pure Giuseppe Lenza, che da gennaio scorso s'occupa dell'Organismo di vigilanza per 6.400 euro.
Poi c'è un incarico, per una causa, allo studio legale di Matteo Elio Fedele, non ancora quantificato ma in dirittura d'arrivo, e, infine, la discussa consulenza professionale di Fernando Zara. L'ex sindaco, per ora, ha firmato un contratto per un incarico trimestrale da 4.800 euro lordi: 1.600 euro al mese. Ad Egidio Mirra, il consigliere del Pd che vorrebbe sapere quali sono i criteri per la scelta dei consulenti, la sindaca Cecilia Francese replica: «Noi abbiamo fatto richiesta a chi è preposto, ma attendiamo ancora risposta». E il dem si stupisce: «La partecipata è al 100% del Comune, ma vivrebbe vita autonoma nelle scelte e l'Ente non avrebbe nessuna possibilità di verificare?». (c. l.)
Quattro incarichi nel 2017 e sette nel 2018: tutti affidamenti diretti. C'è un incarico di consulenza fiscale, accordato al commercialista Giovanni Camillo, che vale 17.280 euro annui; il consulente del lavoro Carlo Zinno prende 5.500 euro ogni dodici mesi. L'architetto Francesca Zoccoli, che è responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ha guadagnato 5mila euro nel 2017, mentre nel 2018, con la convenzione che scade a fine giugno, il suo lavoro vale 2.500 euro. La MedicalWork, che s'occupa di medicina del lavoro, ha avuto 5.920 euro nel 2017 e 2960 per i primi sei mesi dell'anno corrente, ma prende degli extra per costi aggiuntivi occasionali. E fino a giugno resterà in carica pure Giuseppe Lenza, che da gennaio scorso s'occupa dell'Organismo di vigilanza per 6.400 euro.
Poi c'è un incarico, per una causa, allo studio legale di Matteo Elio Fedele, non ancora quantificato ma in dirittura d'arrivo, e, infine, la discussa consulenza professionale di Fernando Zara. L'ex sindaco, per ora, ha firmato un contratto per un incarico trimestrale da 4.800 euro lordi: 1.600 euro al mese. Ad Egidio Mirra, il consigliere del Pd che vorrebbe sapere quali sono i criteri per la scelta dei consulenti, la sindaca Cecilia Francese replica: «Noi abbiamo fatto richiesta a chi è preposto, ma attendiamo ancora risposta». E il dem si stupisce: «La partecipata è al 100% del Comune, ma vivrebbe vita autonoma nelle scelte e l'Ente non avrebbe nessuna possibilità di verificare?». (c. l.)