Alimenti da supermercato spacciati per eccellenze dell’Agro

Scandalo al distretto industriale Nocera Infeirore-Gragnano: i prodotti gastronomici di fiere e banchetti arrivavano  dai centri di grande distribuzione

NOCERA INFERIORE. Spese in supermercati della grande distribuzione per preparare banchetti che avrebbero dovuto valorizzare i prodotti locali e le specialità agroalimentari del territorio in occasione di eventi per ospitare personalità e istituzioni estere.

Nessun reato ma una contraddizione che la dice lunga sulla gestione del Distretto industriale Nocera Infeirore-Gragnano. Si spulciano le spese, le rendicontazioni e le richieste di rimborso presentate dal presidente delegato Aniello Pietro Torino nei sei anni di gestione. I particolari emergono dall’inchiesta che ha portato alla notifica di quattro avvisi di garanzia, a vario titolo, per peculato e abuso d’ufficio. Un carrozzone politico e di favori che ha elargito contributi ad onlus o centri studi: questa l’ipotesi sulla quale stanno lavorando i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale, delegati dal sostituto Cacciapuoti. Un ente gestito da Aniello Pietro Torino, 42enne di Roccapiemonte, nominato dall’ex presidente della Provincia Edmondo Cirielli e fratello dell’attuale consigliere di maggioranza Gerarda. Nel mirino della Procura fino ad ora quattro indagati, oltre a Torino, anche il segretario dell’Ente Matteo Tuberosa di Roccapiemonte e i politici angresi Gianluca Giordano, 36enne, votato alla politica da alcuni anni, e Gennaro Palumbo, ex consigliere comunale. I due angresi hanno beneficiato – probabilmente per le proprie conoscenze – di due incarichi all’interno del distretto, incarichi per i quali non hanno mai lavorato. Una sorta di riconoscimento per il Comune di Angri.

Il finanziamento del Distretto fu voluto dal senatore Giuseppe Esposito, angrese anch’egli, vicepresidente del Copasir – il Comitato parlamentare per la sicurezza – che fece inserire lo stanziamento nella famosa “legge mancia” con la quale il Governo indicava una sorta di finanziamenti a pioggia ad associazioni, enti, ospedali. Ma l’incipit del Distretto industriale Nocera Inferiore-Gragnano e i buoni propositi della sua istituzione non sono in discussione nell’indagine che sta svolgendo la procura. In discussione sono le spese effettuate da Torino e la gestione del conto corrente intestato all’Ente.

Spulciando tra le rendicontazioni sono emersi pagamenti a dir poco “leggeri”. E, dunque, in prossimità di eventi e appuntamenti il presidente che avrebbe dovuto promuovere i prodotti locali, specialità agroalimentari decantate in tutto il mondo, preferisce approvvigionarsi presso supermercati della grande distribuzione: Famila, Simply. Altro che prodotti a chilometro zero. Ma vi è di più. L’attenzione degli inquirenti si è appuntata sui contributi ad associazioni e centri studi per finalità spesso non dichiarate. Al setaccio vengono passate fatture, pagamenti, bonifici, cercando di incrociare eventi o appuntamenti con le sponsorizzazioni. La gestione del fondo iniziale di 250mila euro, sembra sia emersa anche con pagamenti a personale di servizio, non assunto, e pagato con semplici ricevute.

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