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«Alienazioni senza stravolgere il piano urbanistico»

Dopo le polemiche sollevate dal consigliere Raffaele Adinolfi, ieri la commissione Bilancio del Comune ha affrontato il tema dell’aggiornamento del piano delle alienazioni. Il rappresentante di...

Dopo le polemiche sollevate dal consigliere Raffaele Adinolfi, ieri la commissione Bilancio del Comune ha affrontato il tema dell’aggiornamento del piano delle alienazioni. Il rappresentante di Principe Arechi aveva annunciato in un comunicato stampa l’intenzione dell’amministrazione comunale di vendere piazza Mazzini e piazza Della Concordia. «Nessuna esigenza di cassa può giustificare una scelta così scellerata», aveva dichiarato il rappresentante del centrodestra.

A chiarire quale sia l’orientamento dell’amministrazione ha provveduto ieri il presidente della commissione consiliare Nino Criscuolo. «Nel nuovo piano delle alienazioni abbiamo inserito anche quattro aree – ha spiegato – Per la precisione si tratta della zona dell’ex cementificio, di piazza Mazzini, di via Vinciprova e del Campo Volpe. Tuttavia bisogna fare una precisazione: le aree in vendita riguardano solo i lotti fondiari già previsti nel Puc dove il Comune ha diritti edificatori. Praticamente l’amministrazione cede questi suoli a privati mediante evidenza pubblica per progetti di residenza, produzione, servizi o standard a seconda di quanto previsto nello strumento urbanistico. Ci saranno quindi dei vincoli da rispettare per chi acquisterà».

Cercando di semplificare, il Comune non mette in vendita l’intera zona. Per esempio, in merito a piazza Mazzini l’area alienabile è solo di 4mila metri quadri, mentre per l’ex cementificio si tratta solo di 11mila metri quadri su 20mila.

Le spiegazioni non sono bastate però al consigliere Adinolfi che al momento della votazione ha deciso di abbandonare la seduta della commissione.

L’aggiornamento del piano delle alienazioni, poi, ha previsto anche l’estrapolazione degli immobili venduti, di quelli senza prezzo di mercato (ad esempio i locali di “Spazio Donna”), l’aggiunta di nove locali terranei in località Marchiafava e di dieci box auto a Giovi San Nicola.

«Adesso – ha concluso Criscuolo – abbiamo un elenco completo con i prezzi di mercato per il quale, dopo il passaggio in consiglio comunale, ci sarà l’asta pubblica che speriamo sia fruttuosa». Insomma, il Comune cerca di fare cassa ma, a parere della maggioranza, non c’è l’intenzione di «segnare in modo indelebile il futuro della città» come temuto da Adinolfi.

Angela Caso

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