Aliberti, s’indaga sulle consulenze 

Scafati: riscontri con gli appalti comunali e il 21 novembre faccia a faccia con il pm Montemurro

SCAFATI. Appalti comunali e consulenze professionali con l’azienda di famiglia: questo il doppio filone adesso al vaglio della Procura Antimafia nell’ambito dell’inchiesta sul presunto sistema a Scafati e che avrebbe portato un patto tra politica e camorra. La Dda, in attesa di conoscere la data in cui la quarta sezione della Cassazione si esprimerà sul richiesta-bis di arresti in carcere per l’ex sindaco Pasquale Aliberti, non vuole farsi trovare impreparata in vista dei prossimi eventi che si preannunciano importanti nell’economia dell’attività di indagine condotta con l’ausilio degli uomini della Dia di Salerno.
Al centro di tutto c’è sempre Pasquale Aliberti, ex primo cittadino di Scafati e tra gli imputati dei due filoni scaturiti dall’operazione “Sarastra”. Gli inquirenti, dopo la decisione-bis del Riesame dei mesi scorsi, sono tornati a fare luce sulla sua attività di medico del lavoro e sull’azienda di famiglia, la “626 Service”. Tutto è scaturito dopo una delle ultime dichiarazioni del politico di Forza Italia che, attraverso il proprio profilo Facebook, ha spiegato di non aver mai avuto consulenze legate alle ditte attive nel settore delle onoranze funebri. E se su questo punto gli inquirenti hanno soltanto dei riscontri indiretti dell’attività di Aliberti, ben diverse invece sarebbero le risultanze trovate altrove. Oltre i rapporti già vagliati tra l’ex amministratore pubblico e la società Helios, adesso l’asse si è spostato sugli appalti comunali ratificati durante gli ultimi anni da sindaco di Aliberti e le commesse della “626 Service”. Confronti ritenuti interessanti dagli investigatori, che parlano di acquisizione di consulenze da parte dell’azienda di famiglia del politico di via Aquino poco prima o subito dopo l’assegnazione di un appalto, compresi quelli ad affidamento diretto, a Palazzo Mayer.
Vicende di cui Aliberti sarà chiamato a parlare il prossimo 21 novembre, quando per la terza volta da quando è partita l’inchiesta varcherà la soglia del Tribunale di Salerno. In quella giornata, insieme ai legali Silverio Sica, Antonio D’Amaro e Agostino De Caro, sarà ascoltato dal pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’indagine iniziata nel settembre del 2015. Aliberti non porterà nessun memoriale con sé, ma con una serie di appunti, alcuni dei quali già resi noti attraverso dei post su Facebook, continuerà a dichiararsi estraneo ai fatti che gli vengono contestati dalla Procura Antimafia e smontare il castello di accuse venutosi a creare in questi due anni di attività investigativa.
Domenico Gramazio
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