Aliberti contro Cantone dopo la bocciatura dei Cda

Il sindaco di Scafati e il “no” dell’Anticorruzione ai politici nelle partecipate «Per l’incompatibilità vanno distinti gli organi di gestione da quelli di indirizzo»

SCAFATI. Quando il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, ha letto la nota, pervenuta a Palazzo Mayer, con la quale l’Agenzia nazionale anti corruzione, guidata dal magistrato Raffaele Cantone, decreta l’inconferibilità di incarico a Mario Ametrano, amministratore delegato di Scafati Sviluppo, e al presidente di Scafati Solidale, Andrea Granata, è rimasto per qualche secondo senza parole. Poi, ha preso di petto la questione: «La segnalazione dell’Anac merita un approfondimento. L’incompatibilità è un argomento in piena evoluzione sul piano dell’interpretazione».

Ma il regolamento è chiaro e stabilisce un principio semplice: gli ex politici non possono cambiare giacchetta e diventare amministratori delle aziende locali. Per passare da una poltrona all’altra, dovranno aspettare almeno tre anni. Questa regola non si perde in distinzioni e si applica a tutti: sindaci, presidenti di provincia e assessori ma anche consiglieri comunali. «La nota – ha aggiunto Aliberti – dichiara incompatibile Andrea Granata con la carica di presidente di Scafati Solidale, organismo puramente di indirizzo e non di gestione a differenza di quanto da altri è stato rappresentato. La stessa nota, invece, dichiara la nomina del sindaco Melchionda e di Andrea Inserra compatibili e regolari con la carica di presidente delle farmacie. Una posizione, quella dell’Anac, che ci coglie di sorpresa negli aspetti positivi e negativi, anche perché sulla stessa materia si era già espressa negativamente la presidenza del consiglio dei ministri su segnalazione dell’opposizione».

L’esposto all’Anac è partito dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Mario Santocchio, e lo scorso 10 dicembre l’Autorità si è riunita emettendo la delibera 156. Sebbene nella nota si faccia riferimento anche alle nomine nel Cda di Luca Celiberti e Raffaele De Rosa, l’Anac ha preso in esame solo la nomina di Ametrano e Granata, non rilevando profili di incoferibilità in De Rosa e Celiberti in quanto «per incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico, si devono intendere gli incarichi di presidente con deleghe gestionali dirette, amministratore delegato e assimilabili, di altro organo di indirizzo delle attività dell’ente, comunque denominato, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico».

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