SCAFATI

Aliberti blocca l’abbattimento

Riconosciuto dal primo cittadino il caso di abusivismo di “necessità”

SCAFATI. Azione “coraggiosa” quella del sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti che ha sospeso la procedura di demolizione dell’abitazione di una cittadina.

Andiamo per ordine: a carico della donna è stata emessa nel gennaio 2004 sulla base del verbale di sequestro della Polizia Municipale e dei tecnici dell'UTC l’ordinanza di demolizione della sua abitazione. La donna ha presentato un’istanza di condono edilizio, poi respinta in quanto l’abitazione risultava ricadente in area soggetta a vincoli previsti dal piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico. Nessuna possibilità di scampo, quindi, per la donna che ha chiesto l’intervento del Capo dello Stato. Dal Quirinale è arrivata prontamente la risposta e la richiesta prima alla Prefettura e poi al Comune di verificare la situazione socio -ambientale in cui viveva la signora. Dall’indagine dei servizi sociali del Comune è emerso che la donna, unitamente al suo nucleo familiare, composto dal marito (operaio) e tre figlie (studentesse), vive in una casa ereditata dai suoi genitori alla quale ha aggiunto per questioni di spazi insufficienti un secondo piano senza le dovute autorizzazioni. Ha cercato di sanare tale manchevolezza ma il risultato è stato disastroso per le spese che ha dovuto affrontare. La donna non svolge attività lavorativa e ha un’invalidità del 100%.

Aliberti: «Non ho poteri per annullare l’ordinanza di abbattimento, pertanto, vista la situazione sociale della famiglia, ho fatto quello che potevo fare. Ho sospeso, prendendomene le responsabilità, la procedura di demolizione in attesa della decisione del Capo dello Stato. Il caso riporta alla luce un’importane questione, quella del dibattito in Campania sul problema del condono edilizio o meglio della regolamentazione edilizia, bloccata e ridotta ad una situazione stagnante».

Ancora: «Una nuova apertura è arrivata solo con l’approvazione qualche mese fa da parte di Caldoro di un maxi emendamento che ha riaperto i termini per il condono edilizio, escludendo la sanatoria solo nelle zone ad inedificabilità assoluta. Spero che la storia della donna possa far riflettere, induca a nuove valutazioni e che il Governo tenga conto dei casi non speculativi».

Luigi Novi

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