«Alfieri adesso si deve dimettere»

Agropoli: Capo scende in campo dopo gli avvisi per i beni confiscati ai rom

AGROPOLI. Il sindaco Franco Alfieri indagato per aver favorito il clan dei Marotta. Mario Capo, esponente di Fratelli d’Italia, attacca: «Non è certo un esempio per Agropoli».

Capo interviene sulla bufera, che ha investito Palazzo di Città, e che vede indagati anche i funzionari Luisa Amatucci e Biagio Motta. Omissione di atti, sottrazione di beni sottoposti a confisca con l’aggravamento del metodo mafioso: questi i reati contestati ad Alfieri e ai due dirigenti destinatari di un avviso di conclusione delle indagini.

«Siamo garantisti la magistratura accerterà la responsabilità penale ma vorrei evidenziare - afferma Capo - che già rilevai l’assordante silenzio dell’amministrazione in occasione del sequestro dei patrimoni di provenienza illecita di questi signori. Oggi, mi chiedo e chiedo ai cittadini che esempio è questo?».

Quindi l’affondo prosegue: «Che giudizio dare di un sindaco che costruisce inutili edifici consegnando pezzi di territorio pubblico ai privati, come il caso di via Pio X, contemporaneamente vende immobili pubblici di viale Europa e ometterebbe di acquisire al patrimonio pubblico beni confiscati fiancheggiando la comunità rom che rappresenta il pericolo più acuto per la nostra sicurezza?».

Una serie di interrogativi che Capo rivolge soprattutto alla comunità. Quella stessa che ha concesso al sindaco Alfieri un consenso elettorale altissimo. «Non sarebbe il caso di interrogarci seriamente sulla direzione che Agropoli sta prendendo? – si chiede Capo - di aprire gli occhi e scoprire la cortina che copre questo inquietante scenario per il futuro dei nostri figli e della nostra città?». Questa situazione di inadempienza ed omissione del Comune è emersa dagli accertamenti nell’ambito dell’operazione “Golden hand”, del novembre del 2012 condotti dal Gico di Salerno del nucleo di polizia tributaria, diretto dal tenente colonnello Antonio Mancazzo. Nel 2008 gli appartamenti erano stati sgomberati e consegnati al Comune. Il sindaco Alfieri “ ometteva di sollecitare i funzionari incaricati affinché provvedessero a dare concreta attuazione ai provvedimenti di destinazione degli immobili».

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