Alcatel smantella il suo centro ricerche

Via alla mobilità, 40 dipendenti verso l’azienda Sesa. Nuovo prodotto a una fabbrica di Haifa, in Israele. Esplode la protesta

Una grossa fetta del Centro Ricerca e Sviluppo, con 40 dipendenti, all’azienda Sesa spa; il prodotto che viene realizzato a Battipaglia passa ad uno stabilimento di Haifa, in Israele: è questo il piano che la multinazionale Alcatel Lucent ha per la fabbrica di via Bosco Primo. Ieri è giunta ai lavoratori la comunicazione ufficiale dell’avvio della procedura della cessione di ramo d’azienda.

Un’operazione che interessa 40 dipendenti su un totale di circa cento dell’azienda di Battipaglia, lasciandone in seno all’Alcatel una sessantina. Di questi ultimi, tuttavia, sarebbero non più di 35 ad operare realmente all’interno del Centro Ricerca e Sviluppo, giacché tutti gli altri – per esternalizzazioni di risorse umane degli anni scorsi – pur essendo dipendenti Alcatel svolgono lavori di assistenza, in maniera permanente, presso clienti della multinazionale.

Il numero di coloro che resteranno all’interno del Centro Ricerca e Sviluppo non giustificherebbe un mantenimento dell’azienda che rischierebbe la chiusura in tempi brevi. Eventualità che i lavoratori non vogliono accettare, vuoi per la scelta del cliente cui l’Alcatel cederebbe il ramo d’azienda, vuoi per la vendita congiunta del prodotto verso una terza fabbrica israeliana.

Ieri, dalle 11 alle 13, i dipendenti hanno scioperato davanti ai cancelli, con un’assemblea all’aperto. Braccia incrociate anche questa mattina, quando però la protesta si trasferirà in piazza Aldo Moro, dinanzi al municipio, per tentare di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni locali.

L’azienda che acquisterebbe il ramo d’azienda dell’Alcatel con tanto di 40 dipendenti, è la Sesa spa, con sede centrale a Roma, dislocamenti nel Nord Italia e circa 150 dipendenti. È uno dei gruppi leader in Italia nelle distribuzioni di soluzioni It per le imprese. Si focalizza sulle linee di business a valore aggiunto, ossia server, storage, software evoluto, networking. Acquistando un ramo dell’Alcatel, in maniera del tutto singolare, la Sesa ne preleverebbe esclusivamente il materiale umano a Battipaglia (e probabilmente presso un altro stabilimento Alcatel di Rieti), lasciando ad altri il prodotto di punta del Centro. Si tratta di un software per digital media store, utile per la gestione di contenuti multimediali, che volerà ad Haifa.

Un’operazione molto diversa, dunque, da quella che riguardò la vendita di gran parte dello stabilimento Alcatel alla Btp Tecno, tre anni fa, quando l’acquirente prese in mano lo stabilimento, la produzione e i dipendenti. La preoccupazioni di lavoratori ed organizzazioni sindacali riguarda soprattutto la Sesa spa. «Si tratta di un’azienda di fatto sconosciuta rispetto all’Alcatel – lamentavano i dipendenti assiepati ieri mattina all’esterno della fabbrica – è strana la fretta della multinazionale, che intende accelerare le cessioni dei rami di Battipaglia e Rieti, disperdendo conoscenze e competenze. C’è probabilmente la volontà di discutere separatamente, dinanzi al Ministero dello Sviluppo Economico, la vertenza che riguarda lo stabilimento Alcatel di Vimercate (dove operano circa 1.400 lavoratori). In pratica, ciò che ha fatto finora Alcatel a Battipaglia non potrà certo farlo una piccola azienda come la Sesa».

Francesco Piccolo

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