LAVORO E CRISI

Alcatel, la protesta non si fermaScuola: i precari salgono sul tetto

Cinque lavoratori dell'Alcatel di Battipaglia sono entrati nello stabilimento e minacciano di darsi fuoco con taniche di benzina e bombole di gas se non sarà rivista la decisione dell'azienda di sospendere le attività manifatturiere

BATTIPAGLIA. Prosegue la protesta dei dipendenti dello stabilimento Alcatel di Battipaglia (Salerno) contro la decisione dell'azienda di sospendere le attività. I cinque operai, che ieri hanno minacciato di darsi fuoco, hanno trascorso la notte all'interno dello stabilimento mentre all'esterno circa cinquanta colleghi hanno dormito nelle tende.
In tarda mattinata dovrebbe essere convocato un vertice in prefettura, a Salerno, anche in vista dell'incontro già fissato a Roma al ministero delle Attività produttive. Gli operai, hanno fatto sapere, che in assenza di risposte certe non toglieranno il presidio.
Nell'azienda, dove si realizzano apparati di telecomunicazione, sono 200 i dipendenti, tra attività produttiva e ricerca e sviluppo, e altri 300 gli interinali. "E' necessario - sottolinea Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania - che si attivi un percorso di confronto per evitare conseguenze drammatiche. Non è con gesti disperati che si risolve la situazione".