Albero precipita sull’auto Donna muore schiacciata

Cristina Alongi aveva 44 anni: lascia il marito e una figlioletta. Aperta inchiesta La tragedia all’altezza dei giardini “Nino Taranto”, da tempo abbandonati

NAPOLI. Uccisa da un albero. Cristina Alongi, 44 anni, madre di una bambina, è stata travolta da un pino secolare ieri mattina mentre percorreva a bordo della sua Panda via Aniello Falcone, elegante e panoramica strada di Napoli. La donna è morta schiacciata e secondo un testimone era ancora viva quando sono scattati i soccorsi. I vigili del fuoco hanno dovuto tagliare l’abitacolo per estrarla ormai senza vita dall’auto. Lascia il marito e una bimba di 9 anni. Si è salvata per un soffio una ragazza di 18 anni che transitava su di un motorino e che con un’accelerata ha scansato il tronco.

La tragedia si è consumata all’altezza dei “giardini “Nino Taranto”, un’area incolta, da mesi scenario lurido di cui molti cittadini denunciano l’abbandono e che ieri è stata sequestrata dal pm Giovanni Corona. A lui spetterà il compito di accertare se quel pino che sporgeva di non pochi metri sulla strada, come segnalato da testimoni l’ultima volta una settimana fa, costituiva un pericolo. Inevitabile l’avviso di garanzia per il responsabile dell’ufficio Parchi e giardini del Comune. Ma Palazzo San Giacomo declina ogni responsabilità e precisa che l’albero godeva di buona salute. “Il pino caduto in via Aniello Falcone – si legge in una nota del Comune - è stato oggetto di monitoraggio da parte del servizio parchi e giardini. L’ultima verifica risale al mese di maggio, quando è stata confermata, dal sopralluogo effettuato dai tecnici, la piena salute della pianta”.

I carabinieri stanno ascoltando molte residenti per verificare l’autenticità delle loro segnalazioni e incrociarle con le denunce. «È una tragedia incredibile – è stato il commento di Luigi de Magistris- Il sindaco e la città vogliono sapere se c’è qualcosa che si poteva evitare o se è stato semplicemente il fato».

Ma non c’è la mano del fato sul teatro della tragedia, centinaia di bottiglie di vetro, lattine vuote, pacchetti di sigarette, rifiuti, perfino cubetti di porfido mai rimossi davanti ai giardini. Il vicesindaco Tommaso Sodano, appresa la segnalazione da “la Città” su quel degrado, disse: «Farò fare subito un sopralluogo per verificare e capire di chi è la competenza, va detto che la cura dei giardini pubblici a Napoli è divisa tra le municipalità e il Comune». Ma la manutenzione ordinaria a Napoli è un rebus secolare come quel pino assassino. Il 22 dicembre 2006 tirava forte il vento quando Fabiola Di Capua, 37 anni, percorreva col motorino via Caracciolo e indossava il casco. Fu travolta e uccisa da un palo della luce. La città ora dovrà fare i conti anche con la memoria di Cristina Alongi.

Ferruccio Fabrizio

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