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Albergatori contro il Comune 

Cambiate le regole sulla tassa di soggiorno. «Rischio disdette»

MAIORI. Una modifica che non è stata gradita dagli operatori turistici di Maiori quella applicata dal Comune all’imposta di soggiorno. Dal primo luglio scorso, infatti, i clienti di alberghi, B&B e case vacanza dovranno corrispondere il balzello per tutti i giorni di permanenza e non soltanto per i primi quattro come stabilito dal regolamento in vigore. L’avviso, recapitato dal Comune ai titolari di attività ricettive soltanto il 28 giugno scorso, non è stato gradito e attraverso una lettera trasmessa al sindaco di Maiori Antonio Capone, il presidente dell'associazione albergatori di Maiori, Anna Citarella, esprime stupore misto a dispiacere. «Da un giorno all’altro e senza il minimo preavviso dovremmo chiedere ai nostri ospiti di pagare l’imposta in oggetto non più esclusivamente per i primi quattro giorni di permanenza ma per tutto il periodo di soggiorno presso le nostre strutture», scrive la Citarella. Che aggiunge: «Inutile rammentare che i contratti con i nostri clienti, le agenzie e i portali online, vengono stipulati con ampio anticipo e sono comprensivi di tutti gli oneri accessori compresa l’imposta di soggiorno; crediamo che sia altrettanto inutile sottolineare che gli stessi potrebbero recedere unilateralmente, a causa della modifica delle condizioni, con enorme danno per il comparto».
Maiori, rispetto ad altri paesi della Divina, è preferita per lunghi soggiorni e si stima che, per una prolungata permanenza, una famiglia si troverebbe a dover pagare anche oltre 100 euro di tassa rispetto ai 15-20 concordati all’atto della prenotazione. La Citarella invita l’amministrazione comunale a sospendere il provvedimento, proponendo di rendersi disponibile «a concordare, alla fine della stagione turistica, una nuova rimodulazione dell’imposta di soggiorno che veda collimare i legittimi interessi dell’ente e degli operatori».
Emiliano Amato
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