Albanese ucciso, l’autopsia scioglierà i dubbi 

Pontecagnano, indagato il carabiniere dalla cui pistola è partito il colpo accidentale durante la fuga

PONTECAGNANO. In questo fine settimana sarà eseguita l’autopsia sul cadavere del 42enne albanese, T.J., ferito in modo mortale la sera di lunedì, intorno alle 20, nel piazzale tra via Irno e via Picentino. Il colpo di pistola è partito dall’arma di un carabiniere, che è formalmente indagato, durante l’inseguimento. La procura di Salerno venerdì farà il conferimento dell’incarico al medico legale.
Rintracciati, intanto, i familiari prossimi della vittima. Si tratta di un fratello domiciliato in Campania e di una sorella che vive in Toscana. Procedono senza sosta le ricerche dei due complici che, la notte dalla sparatoria, riuscirono a scappare, lanciandosi dalla Fiat Croma in corsa sull’A2. S’indaga nel circolo ristretto delle conoscenze della vittima, anche se pochi lo conoscevano a Maddaloni, in provincia di Caserta, dove era domiciliato.
L’albanese era sconosciuto anche agli stessi carabinieri del luogo. Nel frattempo sono state raccolte molte informazioni sul suo conto. L’uomo ha famiglia in Albania: una moglie e tre figli. Lunedì sera, quando la Fiat Croma rubata è stata intercettata, T.J. era al volante della vettura segnalata in transito sull’A2 dalla polizia stradale. L’auto è la stessa vista su alcuni luoghi dove sono avvenuti furti in abitazioni. Il 42enne aveva lasciato l’autostrada a Pontecagnano Nord.
Una volta completata la bretella di uscita, la berlina si è immessa sulla Statale 18 dov’erano appostate le gazzelle dell’Arma. Alla vista dei militari della compagnia di Battipaglia, diretta dal maggiore Erich Fasolino, la vittima ha fatto una pericolosa inversione di marcia. L’auto è rientrata sull’autostrada inseguita dai militari.
L’inseguimento è durato per circa un chilometro e mezzo. I tre albanesi (che formerebbero una banda specializzata in furti) hanno tentato la fuga disperata a piedi. Due ci sono riusciti. Il terzo è stato braccato da un carabiniere. T.J ha saltato il guardrail e si apprestava a saltare anche una rete di recinzione. In quel momento si è girato verso il carabiniere agitando un braccio. Il militare, che potrà nominare un proprio consulente di parte per l’autopsia, è scivolato in mezzo alla barriera autostradale per mettersi in sicurezza. È stato allora che è partito il colpo in modo accidentale. In quel momento i carabinieri non avevano capito che il fuggiasco fosse stato ferito. Se ne sono accorti quando è ritornato sui suoi passi nel parcheggio sottostante l’A2 ed è stramazzato al suolo senza forze. A chiarire le dinamiche dell’incidente sarà l’autopsia. (m. l.)