IL FATTO

Albanella, salvarono due ragazze: encomio

I carabinieri e un agricoltore le sottrassero alla furia del fiume Calore

ALBANELLA - «In quel momento non ho pensato al pericolo, ma solo di riuscire a raggiungere le ragazze, che rischiavano di essere trascinate dalla corrente del fiume Calore in piena, che si erano rifugiate sul tettuccio della loro Cinquecento». Ha raccontato così il salvataggio, avvenuto lungo il tratto della Provinciale tra Persano e Borgo San Cesareo, delle due 26enni di Eboli, l’imprenditore agricolo di Albanella, Carmine Picilli . Per quel gesto di generosità, compiuto con due militari dell’Arma operanti presso le caserme di Altavilla Silentina, la Prefettura di Salerno ha inviato al Comune una proposta di ricompensa al merito civile, adottata dall’ente attraverso un apposito deliberato. Si tratta del maresciallo maggiore Massimiliano Mirra e del vicebrigadiere Fabio Cicia , “per il coraggio e lo sprezzo del pericolo dimostrato nell’azione svolta nella notte tra il 24 e il 25 gennaio 2021 quando, durante un violento nubifragio, hanno tratto in salvo due ragazze rimaste bloccate con l'acqua a causa dello straripamento del fiume Calore”. Plauso anche all’agricoltore Carmine Picilli, “che ha partecipato attivamente all'operazione di salvataggio, dimostrando coraggio e solidarietà”. Le due ragazze viaggiavano sulla Provinciale 334 quando vennero travolte dall’acqua, unitamente all’auto su cui viaggiavano, per lo straripamento del fiume Calore nei terreni circostanti.

A salvarle i due comandanti delle stazioni del capoluogo e di Borgo Carillia. “Il maresciallo Maggiore Mirra Massimiliano e il vicebrigadiere Fabio Cicia hanno salvato in una situazione di grave pericolo le due donne, con un azione che ha dimostrato uno spiccato senso del dovere e disprezzo del pericolo”, si legge nella proposta di encomio. Stesso coraggio mostrato da Carmine Picilli, che “collaborava attivamente con il militari, dimostrando un grande senso di solidarietà e civismo”. Vicenda, che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze, se i due militari e l’agricoltore non fossero intervenuti per salvare le due ragazze ebolitane. L’acqua aveva completamente inondato il ponte sulla provinciale 334 e le giovani hanno rischiato di essere travolte, come fu per Desirèe Quagliarella morta lo scorso 7 ottobre per l'esondazione del Malnome in prossimità del ponte in località Bosco di Albanella.

Angela Sabetta