Albanella: diffida alle aziende casearie per il depuratore

ALBANELLA. Cattivo funzionamento e reflui non autorizzati per l’impianto di depurazione di Matinella. Lo ha rilevato L’Arpac. Il Comune ribatte: «L’impianto funziona in modo adeguato. Il superamento...

ALBANELLA. Cattivo funzionamento e reflui non autorizzati per l’impianto di depurazione di Matinella. Lo ha rilevato L’Arpac. Il Comune ribatte: «L’impianto funziona in modo adeguato. Il superamento dei valori prescritti dalla legge – spiega il sindaco, Giuseppe Capezzuto - dipende piuttosto da scarichi abusivi e indiscriminati di attività industriali».

Con una determina dell’ufficio competente, è stato affidato a Giusy Lofrano, esperta della materia, l’incarico di effettuare uno studio di analisi della natura dei liquami in ingresso all’impianto di depurazione. Dallo studio è emerso che i liquami presentano una connotazione differente da quelli domestici. «I liquami affluenti all’impianto – evidenzia Capezzuto - presentano un elevato contenuto di sostanza organica e di sali, che rendono gli stessi verosimilmente imputabili al ciclo di lavorazione casearia. Perciò, la giunta comunale, determinata a contrastare il fenomeno dell'inquinamento dovuto a scarichi non autorizzati da parte delle attività produttive e ad evitare provvedimenti sanzionatori nei confronti del Comune e di conseguenza a carico dell’intera collettività, ha ritenuto necessario incaricare gli uffici preposti a diffidare le aziende appartenenti alla filiera di trasformazione del latte bufalino a sversare  senza la necessaria autorizzazione i predetti reflui nei condotti della fogna pubblica».

Il Comune infatti è già stato destinatario di una sanzione. A seguito di un’ispezione, i carabinieri di Capaccio  e l’Arpac nel 2007 accertarono lo scarico senza autorizzazione dell’impianto di depurazione. Nonostante le giustificazioni fornite dall’ente, con le quali si evidenziava in particolare l’assenza di finanziamenti adeguati alla realizzazione dei progetti, dopo alcuni anni la Regione lo scorso febbraio 2012, ha irrogato al sindaco una sanzione di 2.407,40 euro, notificando la multa al Comune. La giunta comunale, preso atto che costituisce danno erariale il trasferimento sul bilancio comunale dei costi relativi al pagamento di sanzioni amministrative, a luglio ha disposto gli atti necessari al recupero della somma di 2.407,40 euro, compensando l’importo con le indennità di carica del sindaco e degli assessori comunali, proporzionalmente ai compensi di ognuno.

Angela Sabetta

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