Albanella, chiude una scuola: sarà centro anziani 

L’istituto alberghiero già trasferito a Matinella. Il plesso sarà offerto ai privati per una struttura sanitaria

ALBANELLA. La scuola superiore, regalata dalla Provincia al Comune, non c’è più, o meglio è stata trasferita altrove, e ora per l’attuale sede l’amministrazione locale cerca imprenditori per farne un centro per disabili, anziani o anche per rifugiati. Studenti e professori, per altro già delocalizzati a Matinella, segnalano il loro disagio. Le iscrizioni, purtroppo, continuano a non decollare e il pericolo concreto è di essere assorbiti da istituti esistenti, a Capaccio, o in formazione, a Roccadaspide.
È di recente pubblicazione, infatti, il bando pubblico per trovare privati disposti a investire per trasformare la sede storica dell’Ipsar, l’istituto alberghiero «a destinazioni d’uso di natura sanitaria, socio-assistenziale di accoglienza per anziani, per disabili».
Gli studenti, anche su pressioni dei genitori, preferiscono trasferirsi nella vicina Capaccio dove c’è una scuola simile e ben più attrezzate. «Le discussioni in corso hanno già ottenuto il primo risultato: dal prossimo anno sarà difficile avere un numero di nuovi iscritti sufficiente per formare una prima classe», sintetizza un docente.
L’antica scuola per “segretari d’azienda”, fu chiusa forse per mancanza di aziende, e riconvertita in “alberghiero”, sull’onda di grandi aspettative create dalle aziende agrituristiche che da un paio di decenni sorgono ma chiudono anche. Gli iscritti non crescono a causa della demografia dei paesi del circondario e di un omologo istituto di Capaccio più ricco di attrezzature e di sbocchi lavorativi nelle aziende vicine. Sembra, in insomma, quasi segnato il destino di questo istituto. Qualche resistenza incontrò solo il trasferimento della sede: in quell’occasione i consiglieri comunali eletti nel paese capoluogo inscenarono una qualche forma di protesta, che però non è approdata a nulla. Ora invece sembra non interessare più a nessuno il destino stesso della scuola. «Conosco ma non condivido queste preoccupazioni – dice il sindaco Renato Josca – Tra le ipotesi di riqualificazione e recupero, ci sono l’attivazione di una Rsa, residenza per anziani, un possibile centro di riabilitazione motoria, cardiologica, psichiatrica, un centro per diversamente abili sul modello del progetto “Dopo di noi”. Strutture che potrebbero aver bisogno dei nostri diplomati».
Oreste Mottola
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