Alba, proroga e nuovi servizi 

Due mesi in più di contratto e la gestione anche dei parcheggi e delle multe

Arrivare ad agosto con la proroga di un contratto scaduto otto mesi prima. È quel che potrebbe accadere ai lavoratori di Alba. Sul piatto della manutenzione, Palazzo di Città non può mettere più degli 1,7 milioni d’euro annui stanziati nel 2017: si può arrivare a 2 milioni soltanto affidando agli ausiliari del traffico della società “in house” la gestione dei parcheggi pubblici e, soprattutto, il controllo della sosta dei veicoli, monitorando pure gli incassi delle multe.
Alle 17 di venerdì, attorno al tavolo in sala di giunta, ci sono il dirigente tecnico comunale Carmine Salerno da un lato e i rappresentanti sindacali dall’altro: Alfonso Rianna della Cgil, Vincenzo Della Rocca e Miro Amatruda della Cisl e Carlo Astone della Uil, in compagnia della rsu della manutenzione, costituita da Teodoro Veneruso, Luciano Volzone e Carmine Anzisi. Salerno annuncia che in settimana la giunta adotterà una delibera per la proroga di almeno 60 giorni, dell’accordo del 2017: spiega che bisogna portare all’attenzione del Consiglio la possibilità d’estendere la durata del contratto, finora annuale, dal triennio previsto a dicembre dagli assessori al quinquennio proposto adesso. Il dirigente fa sapere pure che, al momento, non c’è alcuna possibilità di potenziare i trasferimenti economici per la manutenzione: da qui la scelta di potenziare la gamma dei servizi, affidando ai vecchi ausiliari del traffico di Alba gli oneri dei parcheggi e delle multe.
Sulla sindaca Cecilia Francese e ai suoi fedelissimi piovono le critiche dell’ormai ex consulente Fernando Zara, che parla d’una «proroga inutile», visto che «i contratti potevano essere approvati da mesi». La convenzione che lo legava alla municipalizzata è scaduta proprio venerdì: «Non voglio rinnovarla - dice - perché non ci sono delle condizioni strutturali per lavorare in questa società, visto che, contrariamente agli impegni assunti, entro il 15 giugno non hanno firmato alcun contratto». Si domanda «come sia possibile pensare di risollevare la manutenzione affidando ancora servizi, senza investire un soldo in più», e lancia strali politici addosso ad “Etica”: «Politicamente sono stato lasciato solo perché il consigliere Pino Bovi, che vuol fare il sindaco, non mi sopporta». E se la Francese gli telefonasse, lui le direbbe che «ci sono altri che vogliono massacrarla, e che lei dovrebbe fidarsi solo di Zara, del presidente Falcone e dei consiglieri Marino, Amendola, Zaccaria e Longo».
Da referente di Rivoluzione Cristiana, dice la sua sul rimpasto: «Giusto che Ugo Tozzi abbia un solo assessore; non può pretendere di più».(c. l.)
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