Alba, appello al prefetto e a Lembo 

I sindacati: «Intervengano per tutelare i diritti dei lavoratori e di 151 famiglie»

BATTIPAGLIA. Un appello ai pm e al prefetto per salvare 151 famiglie: la vertenza Alba negli stanzoni salernitani. E intanto la municipalizzata diventa social: «Inviate segnalazioni sulla nostra pagina Facebook», dicono dai piani alti di via Rosa Jemma, ma attualmente, con un debito verso i fornitori che sfiora il milione di euro, non ci sono neppure i soldi per i sacchetti dei cestini in strada.
E si leva la voce di Gigi Vicinanza, referente provinciale della Cisal, che si rivolge direttamente al procuratore capo Corrado Lembo e al prefetto Salvatore Malfi, chiedendo loro di «intervenire» per fare chiarezza sul futuro dei 122 lavoratori di Alba, la municipalizzata battipagliese che s’occupa d'igiene e manutenzione, e dei 29 dipendenti della Multy Services, la coop di Palma Campania che in sub-appalto gestisce il servizio di spazzamento manuale delle strade cittadine.
«Alba non può rappresentare l’ennesimo tracollo dell’economia salernitana», denuncia il sindacalista, che parla d'una vertenza «paragonabile, con le dovute differenze, a quella delle Fonderie Pisano di Salerno». Un’altra questione che sta a cuore a Vicinanza, che qualche mese fa, tra mille polemiche, inviò una missiva a Cecilia Francese chiedendole di accogliere l’opificio in città. E ora Vicinanza interviene su Alba: «Chiedo al procuratore capo di Salerno Lembo di acquisire gli atti su questa storia per tutelare i lavoratori dell'azienda, perché la magistratura non può restare a guardare quando c'è una società che non ha più nemmeno i soldi per comprare i sacchetti della spazzatura».
Il sindacalista salernitano parla del paradosso battipagliese: «Un’azienda che una grana col manager ma che, al contempo, mira a gestire un sito di compostaggio…», commenta facendo riferimento alle contraddizioni tra l’ambizioso proposito, deliberato in consiglio, di candidare Alba alla guida di un sub-ambito distrettuale e l'accesa dialettica tra la Francese e l’amministratore unico Luigi Giampaolino, al quale la sindaca ha chiesto le dimissioni vedendosi offrire, di tutta risposta, la piena disponibilità a lasciare i piani alti di via Rosa Jemma solo in caso d’avvenuto pagamento di 550mila euro di F24 arretrati.
«È antipolitica!», bolla seccamente Vicinanza, che denuncia: «I 122 di Alba e i 29 della Multy Services non stanno ricevendo lo stipendio». E si domanda: «Aspettiamo gesti estremi di qualche padre di famiglia?». Da qui il duplice appello: «La Prefettura intervenga subito, perché se la politica non è in grado di superare questo momento, è giusto che lo Stato prenda posizione». E alla magistratura: «Bisogna accertare le responsabilità di chi sbaglia!». (c. l.)